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Covid, il sondaggio Noto di Repubblica: "Cosa ci nascondono"

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Quelli che "noncielodicono". Dopo i no vax, anche a sinistra spopola il complottismo "al contrario" sul Covid, misto alla speranza di un ritorno di fiamma del binomio mascherina più lockdown. Ovviamente, tutto in chiave anti-Giorgia Meloni, perché l'aumento di contagi e l'emergenza sanitaria sarebbero due brutte gatte da pelare per Palazzo Chigi.

E' Repubblica a pubblicare i dati di un sondaggio condotto da Antonio Noto. "Il 51% degli italiani pensa che il virus possa creare ancora problemi di un certo rilievo", si legge. Addirittura, "quasi un cittadino su due (44%) ritiene opportuno mettere in atto comportamenti autonomi per limitare i contagi" mentre il "il 24% vorrebbe un decreto che imponga obblighi e divieti finalizzati alla riduzione del contagio". In minoranza (un altro 24%) con ritiene che non si debba drammatizzare e che la situazione, almeno per il momento, sia ampiamente gestibile senza ritornare alle misure drastiche del governo giallorosso, con Giuseppe Conte e Roberto Speranza al comando, in parte mantenute anche dal successivo governo di Mario Draghi. 

 

 

 

Su una cosa sembrano quasi tutti d'accordo: oggi è più importante un corretto comportamento individuale che una nuova massiccia campagna di vaccini: solo il 13% dichiara di averlo fatto recentemente, il 10% afferma di avere intenzione di farlo a breve. Il totale di "vaccinati e vaccinandi", insomma, è limitato a un italiano su quattro, anche perché il 42% di chi non si è vaccinato e non intende sottoporsi a un richiamo ritiene il Covid alla stregua di una "normale influenza", con rischi limitati. Non è questione di essere no-vax, comunque, perché così si definisce appena l'8% del totale degli intervistati. 

 

 

 

Interessante la chiave politica del sondaggio: il 59% chiede al governo di consigliare l'utilizzo della mascherina nei luoghi affollati e sui mezzi di trasporto pubblico, il 56% di vietare di uscire di casa ai positivi, il 51% la vaccinazione obbligatoria per i fragili, solo il 19% di estenderla a tutti. Ovviamente, "a essere preoccupati oggi del Covid sono più gli elettori dei partiti di opposizione", una sensibilità già messa in luce nel biennio drammatico 2020-22. Il 37% degli intervistati "crede che si nascondano volutamente informazioni per evitare che il panico generalizzato possa causare danni all'economia". Un bel cortocircuito, non c'è che dire.

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