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Navalny, fiaccolata a Roma: urla e cori contro Massimiliano Romeo

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"Vergogna, vergogna". Questo gridano alcuni partecipanti alla fiaccolata, in corso al Campidoglio per ricordare la morte del dissidente russo Navalny, contro il capogruppo della Lega a palazzo Madama, Massimiliano Romeo, anch'egli in piazza. Ma Romeo non rimane a guardare e alle contestazioni chiede di "non strumentalizzare".

"È ipocrita chi si dice liberale e democratico e poi vuole vietare la piazza alla Lega. È importante essere qui per una forza come la Lega, che ha sempre difeso la libertà di espressione, per difendere tutte le libertà. Siamo qui per questo, perché Navalny si è battuto per difendere tutte le libertà. Nessuna ipocrisia, qualcuno ci ha definito filoputiniani solo perché auspichiamo una soluzione diplomatica del conflitto", sono le sue parole. E ancora: "Quelli che si dichiarano verbalmente liberali e democratici, - ha attaccato - ma che vorrebbero vietare la presenza della Lega a una manifestazione come oggi, quelli sì che hanno radici che affondano nel totalitarismo, magari più moderato o più gentile ma pur sempre totalitarismo". 

 

 

E come lui, ecco che interviene Carlo Calenda. Il leader di Azione condanna quanto sta andando in scena a Roma: "I fischi e gli insulti a Romeo? Non mi fa piacere. Chiunque è qui oggi è per ricordare un martire della libertà. E siccome la libertà è un valore universale è importante ricordarlo senza polemiche. Stasera siamo qua solo per Navalny e per quelli come lui che rischiano la vita o che la perdano, come gli ucraini da cui io starò il 24". 

 

 

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