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Mandato, ecco le radici della parola che (da anni) agita la politica

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Massimo Arcangeli
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Bocciato (almeno per ora) il terzo mandato ai presidenti di Regione. «Il solo popolo può conferire mandato» (Giuseppe Mazzini, 1835). «Siamo qui tutti collo stesso titolo, con eguale mandato, e respingo con tutta la forza la pretesa (...) di essere più speciali e più fedeli interpreti della opinione del paese» (Camillo Benso conte di Cavour, 1854). «Ma que’ savii Americani ebbero quest’altra gran prudenza, la quale fu come la chiave ultima del loro edifizio costituzionale, di limitare il mandato della loro costituente a ciò che rimaneva loro da costituire, (...) di non commetterle una di quelle rinnovazioni totali (...) di che tanto si dilettarono poi i dilettanti successivi di rivoluzioni» (Cesare Balbo, 1855). Sono appena tre esempi politici risorgimentali contenenti la parola mandato – l’origine è il latino mandatum (“incarico”) –, spendibile in una quantità di significati e di locuzioni.

Rassegnare il mandato, dare le dimissioni. Onorare il proprio mandato, l’incarico assunto. Accettare il mandato, l’incarico ricevuto dal Presidente della Repubblica per la costituzione di un nuovo Governo. Mandato di credito, il contratto privato con cui un primo soggetto (mandante), nel suo ruolo di fideiussore, assegna a un secondo soggetto (mandatario) l’incarico di far credito a un terzo soggetto (beneficiario).

 

 

Mandato d’arresto europeo, l’atto che consente al Pubblico Ministero di uno Stato dell’Unione Europea di arrestare un cittadino di un qualunque altro Stato appartenente alla stessa. Avere un mandato (di perquisizione), nel linguaggio di tutti i giorni, per l’influenza esercitata da tanti film e serie televisive americane, l’atto con cui un magistrato autorizza un’operazione di polizia giudiziaria condotta, ai fini dell’accertamento di un reato, in una proprietà privata (un ufficio, un’abitazione, ecc.). Quanto al mandato parlamentare, a chiudere il cerchio, è l’incarico che i nostri rappresentanti al Senato e alla Camera ricevono da noi elettori, che li abbiamo votati. Compatibilmente con l’art. 67 della Costituzione: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato».

 

 

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