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Guido Crosetto: "L'attacco al nostro cacciatorpediniere è terrorismo"

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"Gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alla sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia": a sottolinearlo è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che in un’intervista al Corriere della Sera ha commentato l’abbattimento di un drone dei ribelli sciiti da parte della nave Duilio e ha sottolineato l’esigenza "di cambiare la nostra idea di difesa, dalle fondamenta".

"Chiariamo", ha premesso il ministro, "l’Italia, come la maggior parte delle nazioni, non può farcela a difendersi da sola. Intanto bisogna coordinarsi con gli alleati, partendo dall’Europa: bisogna organizzare forze comuni, addestramento comune, far dialogare sistemi di difesa diversi per integrarli. Purtroppo siamo tra gli ultimi a capire la necessità di avere una Difesa solida. Paghiamo un retaggio culturale, un ’antimilitarismo' diffuso".

Sulle tensioni in Medio Oriente, ha ricordato Crosetto, "dal primo giorno abbiamo avuto sempre una posizione coerente: siamo stati i primi a portare aiuti umanitari e una posizione chiara sul futuro, due popoli e due Stati". "Il massacro dei civili deve finire, lo ha detto Meloni a Netanyahu e io al mio omologo Gallant", ha aggiunto il titolare della Difesa, "Hamas va sradicata ma il popolo palestinese va protetto. Purtroppo però non siamo solo noi a decidere. Io mi scandalizzo per i morti civili delle bombe israeliane come per quelli causati dalle bombe di Putin". infine il titolare della Difesa parla anche del generale Vannacci: "Vannacci cittadino è libero di esprimere ogni idea e opinione, ed è innocente dalle accuse finchè non sarà giudicato in via definitiva. Vannacci militare però deve sottostare alle regole che hanno i militari in ogni nazione del mondo e che sono diverse da quelle dei civili come noi. L’inchiesta dell’esercito sul suo comportamento, non sulle sue idee, in quanto alto ufficiale inizia ad agosto, e ha avuto i suoi tempi", ha ricordato Crosetto, "ciò detto la comunicazione delle conclusioni - la sospensione, che peraltro non era la decisione più dura che poteva essere presa - è stato il suo avvocato, e nessun altro, a renderla nota". "Cosa totalmente diversa", ha precisato il ministro, "è l’inchiesta amministrativa sul suo periodo di permanenza in Russia, nata in tempi non sospetti e denunciata dal suo successore nell’incarico". 

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