Ci sono solo due ragioni che potrebbero convincere Giorgia Meloni a lasciare Palazzo Chigi: una situazione politica modificata e la figlia Ginevra.
L'intervista della premier ad Agorà, su Rai 3, è molto "politica", a partire dall'obiettivo fissato per le elezioni europee di giugno: "Per me una vittoria sarebbe confermare i voti che mi hanno portato a Palazzo Chigi un anno e mezzo fa, cosa non facile, non accade spesso che dopo un anno e mezzo un governo possa confermare quel consenso". Vale a dire: il 26% che Fratelli d'Italia aveva preso alle politiche del 2022. I sondaggi, attualmente, danno il partito della premier stabilmente al primo posto, poco al di sotto del 30 per cento.
Secondo punto: il futuro da presidente del Consiglio. "Io rinuncerei, e rinuncerò, alla guida della nazione quando dovessi rendermi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo, perché questa non è una vita che si può fare senza ragione, non è una cosa che tu fai per te stesso. O almeno non io. Ho conosciuto qualcuno che diceva 'poi quando lo vedi com'è…', adesso che l'ho visto, e anche peggio. E' una cosa che si fa, che io sto cercando di fare al meglio, ma devi sapere che lo stai facendo per qualcuno. Devi sapere che qualcuno ci crede con te. Quindi non potrei farlo se mi rendessi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo. Non potrai più farlo se non avessi più la libertà di farlo come io ritengo che vada fatto. Cioè la libertà di incidere: non sto qua a sopravvivere. Non tutto riesce perfettamente, non sempre diciamo vinci, però devo sapere che stai cambiando qualcosa".
Scendendo più sul personale, "c'è solo una persona al mondo che potrebbe convincermi a fare una scelta del genere ed è mia figlia Ginevra - prosegue Meloni -. Se dovessi rendermi conto che lei sta pagando un prezzo troppo alto. E' una domanda che a volte mi faccio, ma è una bambina forte, intelligente e comprensiva. Stiamo facendo del nostro meglio per non perderci in questa tempesta".