Figuraccia Pd

Piero Fassino e il profumo nella giacca? Spunta il video: cos'è successo

Chissà se anche questa volta Piero Fassino farà dietro front. Chissà se ammetterà l'evidente come quando, dieci anni, fa fu costretto a dare atto che aveva mostrato il dito medio al pubblico che lo fischiava durante la commemorazione per la tragedia di Superga. Come prima cosa l'allora sindaco di Torino negò di aver fatto il gestaccio, ma quando vennero rese pubbliche dovette riconoscere di aver sbagliato. "Mi hanno tirato pietre e offeso la mia famiglia", si difese. Adesso l’ex ministro della Giustizia si trova nella stessa situazione. Continua a negare di aver tentato di rubare un profumo al duty free dell'aeroporto Leonardo Da Vinci a Fiumicino (“Non è vero, volevo pagare”, ribadisce. ) ma ci sarebbe un minuto nel filmato ripreso dalle videocamere di sorveglianza che lo inchioderebbe.

 

"Si vede il deputato entrare diretto allo stand dei profumi per donna, trascina un trolley, ha un giaccone scuro. Prende una confezione di Chanel Chance da 100 ml (prezzo 130 euro, ndr). Alza gli occhi in direzione delle telecamere, si guarda attorno, si apparta in un angolino e infila il profumo dentro una tasca del giaccone. Esce dal duty free senza acquistare nulla e viene avvicinato da un addetto alla vigilanza privata", riporta Repubblica dando voce a una fonte accreditata che ha avuto modo di vedere quel video che ora finirà agli atti della procura di Roma che ha aperto un'inchiesta. 

 

Erano le  10,30 della mattina del 15 aprile, e Fassino, deputato in carica alla sua settima legislatura, stava per partire per Strasburgo. Alla security dell’aeroporto di Fiumicino che lo ha bloccato si era giustificato: “Mi è squillato il telefonino, non ho tre mani”. Ma le immagini lo smentiscono: non si vede l'onorevole parlare al telefono. "Nel video non c’è il telefonino all’orecchio del parlamentare", specifica la fonte a Repubblica. Forse il deputato aveva le cuffie, ma "dalle immagini non sembrerebbe". Altro particolare che non torna è che Fassino ha dichiarato di essere stato fermato dentro il duty free perché dice che si stava avvicinando alle casse. "Nelle immagini si vede andare via, fuori dal duty free. Non c’è l’antitaccheggio perché l’area è sorvegliata con le telecamere. Per questo è intervenuto il personale della sicurezza", ribadisce la fonte a Repubblica. Ultima cosa: Fassino stava per salire sull’aereo per Strasburgo, non stava tornando a casa, a Torino. Forse il profumo lo avrebbe consegnato alla moglie al ritorno dall’estero. 

Intervistato da Rtl 102.5 Fassino ha confessato la sua sofferenza per questa situazione: “Non sto bene, non vivo bene questa vicenda, che mi suscita disagio e molto malessere. È tutto frutto di un equivoco, di un malinteso che spero si chiarisca. È un episodio che mi mette profondamente a disagio. In vita mia non ho mai rubato nulla. In 50 anni di attività politica non ho mai compiuto gesti simili. Spero che questa cosa possa chiarirsi”.