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Nicola Fratoianni avvelena il 25 Aprile: "Parole Meloni? Minimo sindacale"

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Giorgia Meloni questa mattina ha partecipato alle celebrazioni ufficiali per il 25 Aprile. Il suo messaggio è stato netto e chiaro ed è stato affidato anche ai social: "Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio", ha scritto su Instagram il premier. "Continueremo a lavorare -aggiunge- per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà. Viva la libertà!". Ma a quanto pare questo messaggio di Giorgia Meloni, qualora ce ne fosse ancora bisogno, non ha di fatto spento e smontato le pretestuose polemiche che sono arrivate da sinistra.

E così il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, avvelena ancora il clima: "Le parole della premier sul 25 aprile? Siamo al minimo sindacale, dovessi dare un voto le darei un sei meno", ha affermato ai microfoni di Rai Radio1, a Un Giorno da Pecora, è il deputato di Avs, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. E gli fra da spalla il suo sodale, Angelo Bonelli, leader dei Verdi: "Se la presidente vuole essere credibile dal simbolo di Fdi deve levare il simbolo del Msi, la fiamma tricolore, che affonda le radici in quel momento storico. Non lo fa perché non vuole perdere voti ed è legata ad un pezzo di elettorato che guarda con nostalgia a quel periodo". Insomma, un film già visto. 

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