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Sergio Mattarella e la lettera degli studenti pro-Gaza: "Io contro violazioni di tutti i diritti"

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"Una lettera pubblicata ieri mi chiede di non rinchiudermi in quella che viene definita torre d’avorio del rettorato. Un cartello mi chiede cosa ne penso di quel che succede in Medio Oriente e io intendo rispondere". Inizia così il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia Giornata del laureato alla Sapienza, rispondendo indirettamente agli studenti. 

"Quello che penso di quel che avviene a Gaza l'ho detto pubblicamente e non in circostante fortuite o informali ma in occasioni significative come l'intervento che ho fatto all'assemblea Generale dell'Onu o nella lettera inviata al presidente della Repubblica israeliano, anche reiterando la richiesta di un immediato cessate il fuoco" ha continuato Mattarella.

 

Il presidente della Repubblica ha spiegato come ogni tipo di sopruso vada contrastato e come l'Italia sia da sempre in prima linea: "L'esigenza di rispettare il diritto umanitario è nella nostra costituzione. È doveroso per la Repubblica Italiana, questo vale in tutte le direzioni. Questo vale per i civili, per il popolo palestinese, vale per i ragazzi stuprati e uccisi mentre ascoltavano musica in un rave lo scorso 7 ottobre, vale per i bambini sgozzati in quell'occasione, vale per Mahsa Amini e per le ragazze che dopo di lei sono state incarcerate e uscisse perché non indossavano il velo, vale per le ragazze che non possono studiare in Afghanistan. Per la nostra Repubblica tutte le violazioni dei diritti umani vanno contrastate, sempre. La condanna per la sopraffazione e il rifiuto della violenza, non cambia a seconda dei territori e degli Stati"

 

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