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Capezzone punge i corazzieri di Mattarella: "Breda e Magri, stamo bene come stamo?"

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Tre i temi principali sui quotidiani in edicola oggi. "L'attesa per il CdM di oggi dove sarà chiusa definitivamente la questione del redditometro e sarà preso un buon provvedimento, quello sul piano casa. Mi sembra un buon provvedimento", sottolinea il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè", la rassegna politicamente scorrettissima.

Secondo: l'interrogatorio fiume di Giovanni Toti. Il governatore della Liguria ha presentato "una memoria difensiva molto solida, 17 pagine. Primo: non era a libro paga di nessuno, prendeva decisioni nell'interesse della Regione e sentendo imprenditori che finanziavano altri partiti politici, anche quelli della parte opposta. E Toti fa nomi e casi. Secondo: non c'è alcuna coincidenza temporale tra telefonate e incontri con gli imprenditori e le circostanze in cui ha chiesto sostegni economici elettorali, dichiarati e spalmati nell'arco di anni". Insomma, chiosa Capezzone, "non ci sarebbe nessun do ut des, ma questo non placa la furia di Fatto, Repubblica e Domani".

Terzo tema, il premierato. "Figuriamoci se il presidente della Repubblica entra nella politica. Però in compenso ricordando Goria dice che 'la Costituzione è attuale' e per i due quirinalisti-corazzieri Magri e Breda vuol dire che 'questa Costituzione sta bene così, è valida secula seculorum, stamo bene come stamo. E interviene anche il capo della Cei monsignor Zuppi, per criticare la riforma. E' evidente tutta la cifra politica anti-governativa del cardinal di Sant'Egidio".

 

 

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