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Giorgia Meloni, "mai con la sinistra. Vale a Roma come a Bruxelles"

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"Il governo e la maggioranza sono in ottima forma. È fisiologico che in campagna elettorale, soprattutto in una campagna elettorale come quella delle europee che è proporzionale, ogni partito cerchi di sottolineare la propria identità. Ma questo non mette in alcun dubbio la compattezza, la solidità, l’incisività della maggioranza e dell’Esecutivo. E il lavoro che stiamo facendo, mantenendo gli impegni con gli italiani, lo dimostra". Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata da Il Tempo spegne qualsiasi illusione cullata dalle opposizioni riguardo a possibili crisi di governo post-voto.

Al direttore Tommaso Cerno assicura: "Come leader di Fratelli d'Italia e dei Conservatori europei, il mio obiettivo è molto semplice: creare in Europa una maggioranza alternativa a quella attuale, mandando finalmente le sinistre di ogni colore all'opposizione. Vogliamo fare, cioè, esattamente quello che abbiamo fatto in Italia il 25 settembre 2022. Per me 'mai con la sinistra' vale a Roma, come a Bruxelles. Noi siamo stati e saremo sempre con il popolo di centrodestra, e questo schema intendiamo portarlo anche in Europa".

"Questo governo di centrodestra italiano ha dimostrato quanto fossero falsi gli allarmi lanciati dalle sinistre di tutta Europa sui partiti conservatori e di destra. E' naturale che di questo nostro grande successo ne giovino anche le altre formazioni europee alternative alla sinistra. Credo che oggi in molti guardino all'Italia come a un modello, ed è proprio questo modello che vogliamo proporre per la guida della futura Europa. Con Marine Le Pen sono molti i punti di contatto, penso in particolare alla difesa dei confini, alla tutela della nostra identità culturale e a un'idea pragmatica e non ideologica della transizione green", ha continuato.

Alla fine, Meloni ha deciso di candidarsi alle europee come capolista: "Voglio sapere dagli italiani se sono soddisfatti del lavoro che stiamo facendo, sia a livello nazionale che europeo. L'ho fatto pure perché, oltre a essere presidente di Fratelli d'Italia, sono presidente dei Conservatori europei e dare più forza a FdI e ai Conservatori significa avere la possibilità di cambiare le politiche europee. Ma l'ho fatto anche perché voglio che sia chiaro il messaggio che, votando Fratelli d'Italia l'8 e il 9 giugno, si voterà per dare ancora più peso all'Italia in Europa. Siamo alla vigilia di un voto decisivo, un vero e proprio bivio".

Dopo le europee, lo scoglio politico potrebbe essere il referendum sul premierato: "Sono convinta che questa sia la riforma più utile all’Italia per avere un futuro di crescita e prosperità. Ora il disegno di legge costituzionale è nelle mani del Parlamento, e se in Parlamento non si arriverà alla maggioranza dei due terzi, saranno gli italiani a decidere. E, come sempre, accetteremo serenamente qualunque decisione presa dal popolo italiano". 

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