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Alessia Morani beffata da Tarquinio: è fuori. Ma almeno non dovrà farsi bionda

Roberto Tortora
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Alla fine, dopo Tarquinio Prisco e Tarquinio il Superbo, rispettivamente quinto e settimo re di Roma nel suo glorioso passato antico, ora avremo anche Tarquinio “l’europeo”.

A sorpresa, infatti, l’ex-direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ha sorpassato l’altra candidata dem, Alessia Morani, ed è stato eletto all’europarlamento. Un testa a testa in cui lo scrutinio nella Capitale ha avuto un ruolo decisivo. Alla fine, Tarquinio ha ottenuto 40.904 preferenze, mentre Alessia Morani “soltanto” 40.080. Uno scarto minimo, seppur decisivo, quando mancano ancora poche sezioni. Insomma, Morani resta fuori. E avremo per sempre il rimpianto di non vederla acconciarsi (o meglio, conciarsi) bionda. Infatti a Un giorno da pecora, a ridosso del voto, aveva promesso: "Se vengo eletta al Parlamento europeo mi faccio bionda, non l'ho mai atto prima ma in caso di elezione prometto di tingerli". Peccato, sarà per la prossima tornata elettorale.

 

 

Tant'è. Si dice soddisfatto Paolo Ciani, segretario di Demos e deputato Pd, oltre a essere un esponente della comunità di Sant’Egidio: “Marco Tarquinio è stato eletto Parlamentare Europeo! E io ne sono molto felice: un uomo di cultura, di pace, un amico. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato in ogni modo per raggiungere questo importante risultato!”.

 

 

 

Tarquinio aveva fatto molto discutere, nelle ultime settimane, per i suoi pensieri sulla Nato e sul suo possibile scioglimento, come da lui stesso dichiarato: "Se le alleanze servono a perpetuare le guerre è meglio scioglierle. Bisogna quindi sciogliere l'alleanza con Israele e magari, per quello che ci riguarda, sciogliere la Nato in Europa e costruire una nuova alleanza tra pari con gli Stati Uniti d'America".

 

 

 

E, proprio ad Avvenire, Tarquinio ha spiegato qual è la sua posizione all’interno del Pd, dopo le sue dichiarazioni forti sull’alleanza atlantica: “La segretaria mi ha invitato a entrare, chi mi ha votato mi dice di restare e di darmi da fare alla mia maniera. Ho fatto presto a capire che alcuni erano contenti e che altri, invece, avrebbero fatto volentieri a meno del mio contributo. Oso pensare che le opinioni con cui partecipo da molti anni al dibattito pubblico, per esempio quella sullo scioglimento graduale della Nato in favore di un’alleanza difensiva ‘paritaria’ tra Ue e Usa, sono il motivo per cui sono stato cercato e, poi, votato o non votato. Il Pd, comunque, piaccia o non piaccia a qualcuno, si è dimostrato un partito plurale che sta cercando di costruire un nuovo rapporto con una società ferita da vecchie e nuove disuguaglianze e da una crescente sfiducia-astensione”.

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