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Daniele Capezzone e la farsa di Macron: "E allora perché ha sciolto il Parlamento?"

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Eccoci ad Occhio al Caffè, la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. Due i temi che dominano sui quotidiani: il G7 a Borgo Egnazia e lo scontro tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron. Dunque, secondo tema, il seguito della maxi-rissa alla Camera di mercoledì.

"Libero ha il titolo più divertente di tutti, sul G7 e sul disperato politico Emmanuel Macron - premette Capezzone -. In difficoltà in patria cerca di usare un argomento che immagina essere sgradito a Meloni ma che possa essere funzionale alla campagna elettorale anti-Le Pen. Ma la sensazione è che questi giochetti non funzionino più. Sostiene che in Europa non siano cambiati gli equilibri... ah sì? E allora perché ha sciolto il Parlamento?", si interroga retoricamente Capezzone.

"Il secondo campo della rassegna stampa è il seguito della chiassata del giorno precedente alla Camera: il Var, il moviolone, è stato preso, non è stato preso. Poi le sanzioni dell'ufficio di presidenza della Camera. Il punto da capire, però, è: dopo la giornataccia dell'altroieri la ragionevolezza avrebbe suggerito a tutti di stendere un velo pietoso e voltare pagina. E invece no: la sinistra ha iniziato a trattare Leonardo Donno come Matteotti. Ma sorprende anche la sortita incredibile del vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, un'altra tanica di benzina sul fuoco: ha sostenuto che il simbolo delle X Mas è meno grave di Bella Ciao. Ed è ripartito il circo... a Crippa, viene il dubbio, interessava attizzare il fuoco per coprire il G7?

 

 

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