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Ruini svela il tentato golpe contro Berlusconi: la congiura del Quirinale

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Alla fine dei tempi Silvio Berlusconi lamentava di aver subìto sette, addirittura otto “colpi di Stato”. Il Cavaliere metteva in fila i suoi nemici eli accusava di aver tramato per disarcionarlo, usando metodi non convenzionali. E poco democratici. La sua “black list” era lunga. Ci metteva dentro un paio di presidenti della Repubblica, la magistratura (presenza fissa), leader stranieri, i giornaloni, gli immancabili “poteri forti”.
Per la verità, mai nessuno (o quasi) ha preso sul serio la gravità delle accuse berlusconiane. Anche perché le sue esperienze governative, quando si sono concluse anzitempo, lo hanno fatto per un mix di fattori. E tuttavia, che nel Palazzo con la Q maiuscola lavorasse per facilitare la caduta - e possibilmente l’uscita di scena - del Cav, è un segreto ben custodito nel ventre della politica. Per la precisione ci sono stati due capi di Stato che non hanno particolarmente amato Silvio. Uno è Oscar Luigi Scalfaro (...)

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