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Giorgia Meloni inchioda i leader Ue: "Surreale, arrivati senza fare riflessioni sul voto"

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Parla Giorgia Meloni. l'occasione sono i cinquant'anni di vita de Il Giornale, il quotidiano fondato da Indro Montanelli nel 1974, le cui celebrazioni si tengono a Milano. E il premier parte proprio dalla testata: "Penso che ci fosse davvero una ragione molto importante per essere qui stasera: credo che la scelta fatta da Indro Montanelli nel 1974, qualche anno dopo il 68, gli anni di piombo, di fare nascere la voce controcorrente è stata di estremo coraggio e non scontata", rimarca Meloni.

Il discorso poi vira subito sulle elezioni europee, dove FdI ha migliorato il risultato delle precedenti politiche. Meloni sottolinea che il risultato del voto "lo leggo molto bene: è stato più importante di quello delle elezioni politiche". E ancora: "Dopo 20 mesi di governo in una situazione impossibile con scelte difficili e coraggiose, il voto degli italiani diventa un voto di conferma", sottolineato con orgoglio.

Poi l'impasse in Europa sulle nomine per i cosiddetti "top-job". E Meloni ammette: in Europa "non si profila il cambio di passo. Quello che ho trovato surreale è che quando ci siamo incontrati" a discutere degli incarichi apicali dell'Unione europeo "alcuni sono arrivati" senza fare riflessioni sull'esito del voto. "Chiunque ricoprirà gli incarichi apicali" in Europa, riprende il presidente del Consiglio, "tutti sanno quale è il ruolo che spetterà all'Italia, fondatrice e terza economia d'Europa, col governo più solido di tutti. Un ruolo di massimo rango che intendo rivendicare", assicura il premier. In ogni caso, Meloni aggiunge: "Penso che qualche sorpresa sulle maggioranze sui futuri dossier europei in Parlamento potrebbe arrivare".

Tornando poi alla politica interna, il premier rivendica i risultati ottenuti dall'esecutivo: "In 20 mesi di governo abbiamo fatto più riforme di quante non ne siano state fatte in anni e anni, e sono state riforme coraggiose. Ma abbiamo un'opposizione contraria a modificare qualsiasi cosa. Gli italiani devono scegliere da che parte stare. In Italia non tutte le cose vanno bene, quando vanno male bisogna prendersi la responsabilità di cambiare". Dunque l'affondo contro le opposizioni, da parte loro "non c'è una proposta alternativa, solo il mantenimento dello status quo", sottolinea. E ancora: "Si riavvicina il bipolarismo, ma non potrei dire che siamo in un sistema bipolare perché nel centrosinistra oggi c'è tutto il contrario di tutto. Nel centrosinistra con un Pd a guida Schlein che cresce e il risultato di Bonelli e Fratoianni vedo rischio radicalizzazione a sinistra, mentre l'elettorato più moderato si è chiaramente spostato verso il centrodestra", conclude Giorgia Meloni.

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