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Ignazio La Russa sfida Elly Schlein: "Perché dovrebbe scusarsi con me"

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"Mi ha stupito Elly Schlein, ha detto addirittura che io voglio abolire le elezioni. Per un’affermazione del genere la segretaria dovrebbe scusarsi": Ignazio La Russa, presidente del Senato, lo ha detto in un'intervista al Corriere della Sera, riferendosi al discorso che la leader dem ha fatto sulla scia dei risultati dei ballottaggi delle comunali. A farla innervosire la proposta di La Russa di modificare la legge elettorale a doppio turno. "Prima di fare una critica pur lecita al presidente del Senato - ha quindi aggiunto il numero uno di Palazzo Madama - bisognerebbe almeno guardarsi il testo. O le hanno riferito male la mia dichiarazione, o non ha letto bene, o mente sapendo di mentire".

"Stavolta Schlein ha proprio esagerato", ha ribadito La Russa, secondo cui "la boutade che io vorrei evitare libere elezioni cade nel ridicolo. Per me il giorno del voto è quello più bello, la vera festa della democrazia". Riferendosi nello specifico alla sua proposta, invece, il presidente del Senato ha spiegato: "Io mi sono posto su una posizione di terzietà riguardo ai risultati, che sono controversi perché a macchia di leopardo. Non sarebbe stato corretto da parte mia accogliere le tesi della destra o della sinistra, che tra l’altro gridano alla vittoria entrambe. Il mio invito alla riflessione sull’astensionismo era rivolto a tutti". 

 

 

 

Un chiarimento, poi, sui tempi del suo intervento: "La mia nota di lunedì è stata scritta quando i dati della partecipazione non c’erano ancora e i risultati erano ignoti. Era un appello a una riflessione seria. Io mi riferivo all’astensione e la mia considerazione è che il ballottaggio non risolve il problema, anzi lo aggrava". Sui prossimi voti in Umbria, Toscana e Puglia, invece, il presidente del Senato ha detto che "le Regionali sono un’altra partita, diversa dalle amministrative, dove gioca molto di più il nome del candidato sindaco. Molte volte a livello comunale la sinistra sa fare meglio, ma se sceglie il nome giusto vince la destra". 

 

 

 

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