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Belgrado, FdI smaschera la sinistra: "Silenzi e nessuno si dissocia”

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"Dopo alcune ore dall'attentato di Belgrado che ha colpito l'ambasciata di Israele, ancora nessuna parola di condanna è arrivata dai vertici del Pd": a far notare questa mancanza il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli. Che poi ha aggiunto: "Forse in questa calda giornata di fine giugno, erano troppo impegnati a sventolarsi con le bandiere palestinesi presenti al Pride di Milano. È grave che un evento così delicato venga completamente ignorato da certi partiti italiani che non smettono di giocare con l'ambiguità sulla situazione mediorientale, un fronte che si fa sempre più rovente ogni settimana che passa e che non ammette alcun tipo di doppiogiochismo".

Il riferimento della Montaruli è a quanto successo nella mattinata di oggi, sabato 29 giugno, davanti all’ambasciata israeliana a Belgrado, quando un uomo armato di arco e frecce ha ferito un agente di polizia che sorvegliava l’edificio, venendo a sua volta ucciso dall’agente. A dare la notizia il ministro serbo dell’Interno, Ivica Dacic. Sull'episodio un commento è arrivato anche dal presidente dei senatori di Fratelli d'Italia al Senato, Lucio Malan, che su X ha scritto: "Il terrorismo contro Israele e contro gli Ebrei in generale è cosa che purtroppo conosciamo da decenni. Solidarietà a tutti i diplomatici israeliani, perennemente soggetti a rischio. Tutti coloro che non si dissociano dai cori che chiedono 'Palestina libera dal fiume al mare' offrono un alibi morale a chi compie attentati come quelli di Belgrado".

 

 

 

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