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Daniele Capezzone, redditi dei parlamentari: "Annunziata? 18mila euro per un solo evento"

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Ecco "Occhio al caffè", la rassegna stampa scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Sono essenzialmente tre i filoni della rassegna di oggi. Il primo ha a che fare con le elezioni Usa, è partita la convention repubblicana a Milwakee, ieri è stato ucciso un tizio armato di coltello e dai servizi segreti viene fuori un piano iraniano per far fuori Donald Trump, piano che sarebbe staccato dall'attentato in Pennsylvania, ma questo fa pensare al dispositivo di sicurezza di cui Trump avrebbe bisogno", rimarca il direttore.

"Ma la cosa più interessante sui giornali di oggi è il dibattito sul trumpismo, sulla scelta di J.D. Vance. Non sono un tifosissimo di Vance ma ritengo il suo libro bellissimo, ritengo inoltre sciocche alcune caricature che sono fatte sulla stampa mentre sono preferibili quelle che vi danno dei dubbi, penso al Wall Street Journal. Sono meno convincenti, a mio avviso, gli spacciatori di certezze per esempio su Ucraina e Russia, quelli che presentano Vance come se fosse il cugino della Zakharova", aggiunge Capezzone.

"Il secondo grosso filone, forse il più grosso, ha a che fare con la Ue. Ieri è stata rivotata Roberta Metsola alla presidenza dell'Europarlamento, ma ormai siamo alla vigilia del voto di conferma di Ursula von der Leyen. L'incontro con Ecr non è andato bene e ci si chiede: che farà Giorgia Meloni, fino a ieri data su una posizione di astensione? I suoi si tengono sul vago, per esempio Tommaso Foti al Corsera dice che stiamo valutando. E anche qui ci sono due scuole di pensiero articolate: chi dice che la cosa non è andata bene e chi valuta o auspica che alla fine Meloni dica sì". Il tutto, però, con differenti sfumature che il direttore spiega nel dettaglio.

"Dunque il terzo fronte - riprende Capezzone -: poteva mancare una nuova inchiesta contro un'amministrazione di centrodestra? Dopo la Liguria, ecco Venezia, comune gestito da un sindaco di centrodestra, Brugnaro. Il tutto mentre ci siamo dimenticati le disavventure pugliesi del centrosinistra così come ci siamo dimenticati il caso-dossieraggio. Infine due segnalazioni da Libero: il Pd che prima lo schifa e poi ricorre al condono. Quindi i redditi dei parlamentari, una lotta di alta classe. E si scopre che Ilaria Salis aveva i soldi per pagarsi la casa, mentre Lucia Annunziata incassava 18mila euro per un solo evento...", conclude Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti.

 

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