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Manovra, Tajani: "Non aumentiamo le tasse. Anzi, vanno abbassate"

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È la domenica in cui Antonio Tajani, Segretario nazionale di Forza Italia, sale sul palco a Perugia per concludere la due giorni azzurra dedicata agli amministratori locali. Ma è anche la domenica che precede l’apertura di una settimana in cui occorrerà trovare la quadratura del cerchio sulle coperture per la manovra, dopo le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, degli scorsi giorni sui sacrifici e sulla riduzione delle spese ministeriali («altrimenti farò il cattivo», ha detto il titolare di Via XX Settembre). «La manovra non sarà facile, ma dobbiamo scriverla tutti insieme, Non c’è uno che la scrive e gli altri che la approvano», sottolinea il ministro degli Esteri davanti ai sindaci azzurri. «La scriviamo tutti insieme, la approviamo tutti insieme nel Consiglio dei ministri e poi l’approveremo tutti insieme in Parlamento». Insomma, Tajani chiama alla collegialità del percorso. Questo, però, non vuol dire scarsa attenzione alla spesa pubblica improduttiva. Anzi.

«Bisogna tagliare le spese inutili dei ministeri», infatti «ci sono troppi rivoli non controllati e su questo siamo tutti d’accordo. Ma si può anche ridurre, per esempio, il numero delle decontribuzioni». Di certo, in Forza Italia si tiene il punto su uno dei temi centrali nel confronto tra alleati: il no alle tasse sugli extraporofitti. «È una roba da Unione Sovietica», sferza Tajani, «chi fa profitti, in una economia sociale di mercato, non è un malfattore ma qualcuno che sa far fruttare il proprio lavoro, ma poi quel lavoro deve permettere agli altri di vivere meglio».

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