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Da Woodstock al palco di Serra

È la leadership di Giorgia Meloni il fattore decisivo, Giorgia è un puro prodotto della politica italiana, ha una storia di partito che è diventata esperienza di governo, è contemporanea ma forgiata nell’officina del Novecento
di Mario Sechi domenica 30 marzo 2025

2' di lettura

Nella fase storica più complicata dal dopoguerra, il centrodestra ha vinto le elezioni, conquistato la fiducia degli italiani all’uscita dalla crisi pandemica e con una guerra nel cuore dell’Europa. Due anni e mezzo dopo, la notizia è che non l’hanno persa. Alcuni dicono che questo primato unico in Europa - sia stato conseguito per demerito altrui, cioè grazie all’incapacità dell’opposizione. È un elemento importante, ma non quello che fa la differenza. È la leadership di Giorgia Meloni il fattore decisivo, Giorgia è un puro prodotto della politica italiana, ha una storia di partito che è diventata esperienza di governo, è contemporanea ma forgiata nell’officina del Novecento. In piena bancarotta culturale, i progressisti contro questo avversario inatteso hanno servito in tavola un menù pazzo di ideologia degli anni Settanta e vocabolario del salotto di Repubblica.

Meloni li ha causticamente definiti «hippy», sono passati dal concerto di Woodstock al palco di Michele Serra. Manuale ideologico: ritorno del «fascismo», «capocrazia», «tecnodestra», la piazza del «Manifesto di Ventotene»; è un uso politico della storia che si è trasformato in un boomerang. Libretto rosso di politica estera: partiti con il ritornello de «l’Italia è isolata», sono rimasti spiazzati dall’atlantismo del governo e dalla capacità di partecipare al gioco delle istituzioni europee.

Sotto shock per il ritorno di Trump, di fronte alla partita geopolitica di “America First” si sono consegnati all’infantilismo e all’isteria, fino a sostenere che l’intervista di Meloni al Financial Times era un atto di «obbedienza» verso Donald. L’ennesima trovata del giorno è stata sfiammata 24 ore dopo da Ursula von der Leyen, che ha elogiato la strategia di Meloni nei confronti della Casa Bianca. Non ne azzeccano una e la ragione è semplice: il loro orologio non batte più il tempo della storia.

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