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Giorgia Meloni al congresso della Lega: "Pancia a terra, avanti fino a fine legislatura"

domenica 6 aprile 2025

4' di lettura

Al congresso della Lega, che ha visto la conferma di Matteo Salvini segretario e il tesseramento del generale Roberto Vannacci, è intervenuta anche Giorgia Meloni. Il premier ha mandato un messaggio-video, poco dopo quello di Marine Le Pen. Nel suo intervento, ha invitato gli alleati ad andare avanti "pancia a terra fino a fine legislatura". Dunque ha ricordato il consenso di cui gode l'esecutivo. Quindi le critiche alla Ue, su green deal e sull'eccesso di regolamenti. Meloni ha poi rivendicato i risultati ottenuti dall'esecutivo, ricordando come "la nostra compattezza rende l'Italia centrale nel mondo".

Di seguito, vi proponiamo l'intervento integrale di Giorgia Meloni

Caro Matteo, cari amici della Lega, buongiorno a tutti!

Ci tenevo, seppure brevemente, a portare il mio saluto al Congresso della Lega, in un momento importante chiaramente per qualsiasi partito. In termini di organizzazione, scrittura delle mozioni congressuali, preparazione dei documenti, coinvolgimento dei militanti. Un congresso non è mai una perdita di tempo, è sempre un grande esercizio di democrazia, ed è ciò che rafforza e rende un partito vivo, vitale, dinamico. Celebrarlo mentre si è al governo vuol dire che le responsabilità istituzionali non ci hanno “distratto” dall’ascolto dei nostri elettori, della gente e dei territori. E non ci hanno allontanato da chi ci sostiene, da chi ci dà la forza di proseguire in questo cammino. Un cammino entusiasmante, nella sua difficoltà, a tratti fisicamente molto impegnativo, che però ci ha permesso di entrare pochi giorni fa nella lista dei cinque governi più duraturi della storia Repubblicana. E, fatto ancora più importante, dopo due anni e mezzo di governo, noi possiamo contare ancora sul consenso della maggioranza degli italiani.

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La nostra coesione e la nostra compattezza ci hanno dato la forza di costruire una visione di sviluppo per l’Italia, di restituirle quell’autorevolezza, quella centralità internazionale che per troppi anni le sono state negate, di mettere in cantiere le grandi riforme che la Nazione aspetta da decenni e che gli italiani ci hanno chiesto di realizzare. Programma che intendiamo rispettare punto per punto, perché è esattamente questo che ci differenzia dai nostri avversari, che ci differenzia dalla sinistra: noi condividiamo la stessa visione del mondo e siamo al governo per rispettare gli impegni presi con i cittadini.

Siamo al governo per lavorare, per essere al servizio degli italiani, per fare ciò che nessun altro ha avuto il coraggio e la forza di fare in tanti anni.  Ecco perché andremo avanti, pancia a terra, fino alla fine della legislatura, per costruire col premierato un sistema politico stabile e rimettere in capo ai cittadini la scelta su chi debba governare, per liberare con la riforma della giustizia la magistratura dalle correnti politicizzate, per garantire con l’autonomia differenziata gli stessi livelli delle prestazioni a tutti i cittadini, a prescindere dalla regione nella quale vivono. E continueremo a difendere i confini e a combattere l’immigrazione illegale di massa, proseguendo con quel lavoro - paziente, quotidiano ma determinato - che ci ha consentito di ridurre drasticamente gli sbarchi sulle nostre coste. 

Non arretreremo di un millimetro sulla sicurezza. Siamo e saremo sempre al fianco delle nostre Forze dell’Ordine, come abbiamo fatto finora. Abbiamo aumentato uomini e mezzi, abbiamo sbloccato i contratti fermi da anni e previsto, nel decreto sicurezza una tutela legale per i nostri agenti di polizia e i nostri militari che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al loro servizio, cioè mentre stanno compiendo il proprio lavoro. Lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino ad un massimo di diecimila euro per ogni fase del procedimento. È una norma sacrosanta che le nostre forze di polizia aspettavano da molto tempo, e che questo Governo rivendica con orgoglio.

Continueremo a lavorare per costruire un fisco più leggero ed equo combattendo la vera evasione, e soprattutto per mettere le nostre imprese nelle condizioni di creare sviluppo e i nostri lavoratori di avere occupazione di qualità. Abbiamo giurato al Quirinale il 22 ottobre del 2022 e da quel giorno in Italia è stato creato un milione di posti di lavoro in più. Ci tengo a ricordarlo, perché penso che Silvio Berlusconi, che del milione di posti di lavoro in più creati in una legislatura aveva fatto una battaglia prioritaria, sarebbe fiero di sapere che il Governo che ha contribuito a far nascere ha raggiunto quel traguardo in appena due anni e mezzo.

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Stiamo governando nel momento probabilmente più difficile dal Dopoguerra ad oggi. È successo e sta succedendo un po’ di tutto. Affronteremo anche il tema dei dazi, con determinazione e pragmatismo, senza allarmismi. Non abbiamo condiviso ovviamente la scelta degli Stati Uniti, ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti - negoziali ed economici - necessari per sostenere le nostre imprese e i nostri settori che dovessero risultare penalizzati. E torneremo a chiedere con forza all’Europa di rivedere con forza le normative ideologiche del Green Deal e l’eccesso di regolamentazione in ogni settore, che oggi costituiscono dei veri e propri dazi interni che finirebbero per sommarsi in modo insensato a quelli esterni. Ne avremmo felicemente fatto a meno, ovviamente, però io sono convinta che gli italiani si sentano rassicurati dal fatto che alla guida dell’Italia ci sia questo Governo in questo momento. Nessuno di noi è perfetto, abbiamo sbagliato molte volte e sbaglieremo ancora, però i cittadini sanno che su di noi potranno sempre contare perché l’unica cosa che ci interessa è fare l’interesse dell’Italia e degli italiani. 

Viva l’Italia, viva il centrodestra! 
E quindi, grazie a tutti, e un buon congresso!

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