La condanna delle molestie subite da Giovanna al “concertone” del Primo Maggio, ci mancherebbe altro, è espressa «con forza». Si tratta, affermano in una nota Cgil, Cisl e Uil, di un «fatto grave e intollerabile, che colpisce ancora di più perché avvenuto in un contesto che ha lo scopo di promuovere diritti e libertà delle persone». Purtroppo, aggiungono le sigle sindacali di Maurizio Landini, Daniela Fumarola e Pierpaolo Bombardieri, «episodi simili si verificano spesso nei luoghi di grande assembramento». Così, nonostante dal palco dell’evento simbolo della sinistra politica e sindacale siano stati lanciati «messaggi contro ogni forma di violenza, discriminazione e sopraffazione, in particolare contro quella che colpisce le donne», quanto accaduto giovedì scorso dimostra, «ancora una volta, quanto sia urgente e necessario un investimento culturale profondo» nel campo dell’«educazione al rispetto» e dell’«affettività» per contrastare la «cultura patriarcale. Alle istituzioni chiediamo impegni concreti». Nel frattempo, Cgil, Cisl e Uil fanno arrivare alla «ragazza coinvolta» - Giovanna, appunto «tutta» la loro «solidarietà», il loro «sostegno» e il loro «impegno» affinché episodi simili non si verifichino più.
Stop. Nel comunicato dei tre sindacati, organizzatori del “concertone” della festa dei lavoratori, non c’è altro. Non c’è traccia dei tre studenti universitari di nazionalità tunisina fermati per le violenze di piazza San Giovanni. Non una parola sugli aggressori, né - tantomeno - sulla loro origine nordafricana.
Un particolare che fa il paio sul silenzio, sulla vicenda, del fronte progressista (politico e dei media). Per dire: ieri i vertici del Pd romano- la capogruppo di Campidoglio, Valeria Baglio, e la presidente dem della Capitale, Giulia Tempesta - a proposto della festa di giovedì scorso hanno diffuso una nota nella quale celebrano il successo del “concertone”: «Musica, lavoro, diritti e una folla oceanica di ragazze e ragazzi. È questa la bella Roma che ha animato il concerto del Primo Maggio». E le piazze, «quando sono così belle, festose e animate, non sono un pericolo». Una frase che le due dirigenti del Pd utilizzano per replicare al capogruppo della Lega in aula Giulio Cesare, Fabrizio Santori, che poco prima aveva denunciato il pessimo stato in cui i manifestanti alla kermesse musicale hanno lasciato la piazza: «Ha subìto danni significativi: dalle macchie scure e danni sul sagrato della basilica, prato rovinato, che probabilmente dovrà essere completamente rifatto, panchine rimosse e non ancora riposizionate». L’effetto, tuttavia, alla luce di quanto accaduto la sera del Primo Maggio, è catastrofico per il Pd, che certo non mostra sensibilità nei confronti della ragazza molestata (con l’eccezione dell’assessore Monica Lucarelli, che tuttavia sorvola sugli aggressori).
Un silenzio, con relativo doppiopesismo, che non sfugge al centrodestra. «Dispiace che, a due giorni dal Primo Maggio, da parte di molte forze politiche non ci sia stata una presa di posizione corale nei confronti delle molestie denunciate da una ragazza durante il concertone», attacca Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità. È sorprendente, aggiunge Roccella pensando alla sinistra, che «in tanti, in altre occasioni così loquaci, non abbiano avvertito fin qui il bisogno di esprimersi».
Sui social interviene anche Daniela Santanchè, ministro del Turismo: «Spiace davvero constatare che a fronte del grave pericolo corso dalla ragazza, ci sia stata una sostanziale indifferenza da parte dei tanti presenti presunti paladini dei diritti che non sono intervenuti e addirittura si sono lamentati delle urla della donna perché disturbava l’ascolto della musica». Mentre Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, unisce le due vicende: la devastazione della piazza e le molestie sessuali. I due fatti, sostiene Gasparri, sono la dimostrazione che «se organizzi il Concertone con il sindacato rosso, a piazza San Giovanni, puoi fare anche dei danni ai prati e ai pavimenti di una piazza che ospita una delle basiliche più importanti del mondo.
Se sei di sinistra puoi organizzare il Concertone durante il quale alcuni dei frequentatori si rendono colpevoli di gravi molestie sessuali, ma nessuno da sinistra condannerà questi comportamenti». Conclusione: «La sinistra è il regno dell’ipocrisia». «Le polemiche della destra mi fanno schifo», replica il dem Filippo Sensi. L’unica che non si nasconde è Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva al Senato: «Tre ragazzi tunisini, studenti universitari a Roma, hanno aggredito sessualmente una giovane al Concertone».