Una grande manifestazione per Gaza. E voi direte: sai che novità... Già, ma questa volta non si tratta di una manifestazione come tutte le altre. Perché a lanciare l’evento è il Comune di Marzabotto, guidato dal sindaco Valentina Cuppi (presidente del Partito democratico tra il 2020 e il 2023), e il Comitato regionale per le onoranze ai Caduti di Marzabotto. Breve riassunto storico: con Eccidio di Marzabotto ci si riferisce alla strage compiuta dai nazisti nel 1944, in cui morirono 1.830 persone. Uno degli episodi più terribili della Seconda guerra mondiale. Per il comune e per la comunità del paese, naturalmente, coltivare la memoria di quello che è successo è una priorità assoluta. Ma qui parliamo di un’altra cosa...
«Il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto», si legge nel comunicato, «come aveva annunciato la sindaca Valentina Cuppi il 25 aprile, lancia l’appello per convocare una manifestazione nazionale che chieda al governo italiano e alla comunità internazionale di agire con tutti gli strumenti politici, diplomatici ed economici per porre fine alla violenza, far tacere le armi e fermare la deportazione nella Striscia di Gaza, dove il massacro di civili sta assumendo la portata di un genocidio, liberare ostaggi e prigionieri, garantire assistenza alla popolazione civile e riconoscere lo Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele». E ancora: «La ferocia implacabile e la volontà di espellere la popolazione palestinese dalla Striscia si è estesa nelle città, nei campi profughi e nei villaggi della Cisgiordania, con continue azioni dell’esercito e dei coloni, assumendo, a tutti gli effetti, le caratteristiche della pulizia etnica».
Quindi il collegamento con quello che è successo durante la Seconda guerra mondiale: «Quando avvennero le stragi qui nessuno poteva immaginarsi cosa stesse succedendo. È nostra precisa responsabilità, oggi che sappiamo, fare tutto quel che possiamo per fermare lo sterminio di una popolazione innocente, proprio come i civili inermi che abitavano a Monte Sole 80 anni fa».
Insomma, il messaggio è chiaro: una manifestazione contro la «deportazione» dei palestinesi, contro il «genocidio», la «pulizia etnica» compiuta dall’esercito israeliano. La propone l’ex presidente del Pd, Valentina Cuppi, e hanno già aderito importanti esponenti dem, come Enza Rando (responsabile Legalità per la segreteria Pd) e Sandro Ruotolo (europarlamentare e componente della segreteria Pd). Sono entrambi molto vicini alla Schlein, la segretaria condivide l’uso di questi termini? Ma il punto centrale è un altro: perché usare l’eccidio del 1944 per fare una manifestazione pro-Palestina?
Perché mettere insieme Marzabotto a Gaza? Perché paragonare gli israeliani ai nazisti? Si tratta di un’operazione scorretta, anche nei confronti delle vittime di Monte Sole. Il problema è che qualcuno, a sinistra, tende a usare la storia per i fatti suoi. La stessa Cuppi, nel 2023, disse di non volere alle commemorazioni della strage i presidenti delle Camere, seconda e terza carica dello Stato. «Per essere a Marzabotto il 25 aprile», spiegò, «bisogna essersi dichiarati antifascisti. La Russa si dovrebbe dimettere dopo le frasi su via Rasella. Lorenzo Fontana voleva abolire la legge Mancino, quindi non credo affatto che sia titolato a parlare di antifascismo». Ecco. La storia, secondo i compagni, è cosa loro. E adesso anche i morti vengono arruolati per la battaglia contro Israele...