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Meloni, il prof delle minacce senza vergogna: "A chi ho chiesto di fare quel post"

Il prof delle minacce alla figlia di Meloni ha dichiarato di aver utilizzato l'IA per creare quel post contro la figlia di Meloni
domenica 1 giugno 2025

4' di lettura

Mentre il professore campano si scusa per il post con le minacce dirette alla figlia della premier Giorgia Meloni, spuntano altri casi di odio sui social che colpiscono esponenti dell'esecutivo. È lo stesso vicepremier Matteo Salvini a denunciare gli insulti volgari diretti a sua figlia in un profilo su X. Il leader della Lega pubblica lo screenshot di un profilo dedicato alla minore con pesanti offese sessiste e scrive: "Un conto sono il confronto politico e la critica, anche accesi, sempre ammessi in democrazia. Tutt'altro conto sono le minacce e gli insulti, volgari, pesanti, schifosi ai familiari e ai bambini, che non c'entrano nulla". E il leader della Lega attacca: "Questo non si può tollerare in alcun modo. Criticate pure me, lasciate stare i miei figli. Questo clima d'odio, alimentato anche da certa stampa e da certa politica, è preoccupante e va fermato, senza se e senza ma".

Immediate le reazioni della politica, a partire da quella della presidente del Consiglio. Che intanto riceve la chiamata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in segno di solidarietà dopo le minacce via social alla figlia Ginevra. Meloni, a sua volta, esprime la "piena solidarietà" a Salvini come al ministro Matteo Piantedosi, le cui figlie erano state minacciate già ieri sui social. "Le minacce - dichiara Meloni - dimostrano che non siamo davanti a episodi isolati, ma a una spirale d'odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite. Nessuna divergenza politica, nessuna battaglia ideologica può mai giustificare l'attacco ai figli, ai bambini, alla parte più intima e sacra della vita di una persona".E da tutto il centrodestra arriva una pioggia di dichiarazioni che insistono sullo stesso punto. "Si può avere qualsiasi idea politica e si può criticare il Governo, ma trasformare il dissenso in odio cieco e in inviti al linciaggio verso dei minori è una barbarie che non può essere accettata", riassume la senatrice Cinzia Pellegrino, coordinatrice nazionale del Dipartimento tutela vittime del partito della premier. In molti, nelle fila di FdI, non accolgono di buon grado le scuse arrivate dal professore campano. Che si pente per "un gesto stupido, un post scritto d'impulso nella notte, dopo aver sentito al telegiornale che l'Italia continuava a inviare armi a Israele".

Poi precisa: "Ho chiesto all'intelligenza artificiale di fare post cattivo, di sui non condivido il contenuto". Ma Stefano Addeo, docente di tedesco in provincia di Napoli, non nasconde il suo posizionamento politico: "Non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo e non cambio idea neanche se mi imprigionano". Sono attesi a giorni i provvedimenti del ministero dell'Istruzione, già annunciati dal ministro Giuseppe Valditara, nei confronti del docente. Mentre in molti, nelle fila della maggioranza, auspicano "misure esemplari", c'è anche chi punta il dito verso le opposizioni. "Abbondano i cattivi maestri - dichiara Salvatore Deidda di FdI - che si nutrono di odio e lo diffondono tramite la rete e nemmeno il Parlamento ne è esente: c'è chi definisce questo Governo e la maggioranza con aggettivi che, in un contesto normale, sarebbero da denuncia per diffamazione". Sullo stesso punto insiste il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri, che afferma: "La pervicacia del professore ci fa capire quale faziosità e quale odio stiano alimentando le sinistre in Italia, con i loro atteggiamenti di intolleranza e di propaganda intrisa di menzogne".

E i nuovi casi di violenza verbale sui social fomentano la polemica. A intervenire sui nuovi insulti ai figli di Salvini e Piantedosi è lo stesso ministro Valditara. "Le ignobili offese e minacce rivolte alle figlie di Matteo Salvini e di Matteo Piantedosi, a cui va la mia forte solidarietà, dimostrano il grado di inciviltà che una certa battaglia politica ha ormai raggiunto", dichiara il ministro. Interviene anche il presidente del Senato Ignazio La Russa che stigmatizza "l'ennesimo attacco infame che travalica ogni limite". "Proprio ai bambini, - aggiunge - che dovremmo proteggere da ogni forma di violenza, vengono sempre più spesso rivolte minacce o parole indicibili per colpire i loro genitori". La solidarietà a Salvini arriva anche dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, che si appella all'unità delle Istituzioni: "È necessario unire gli sforzi per contrastare ed estirpare questo fenomeno intollerabile". E la Lega si stringe intorno al suo segretario. "Chi odia non vincerà", avverte la responsabile del dipartimento Pari Opportunità del Partito, Laura Ravetto. Solidarietà a Meloni e agli altri membri dell'esecutivo anche da Laura Boldini del Pd, e dalle fila di Azione e Italia Viva. Il leader di Iv Matteo Renzi chiede di licenziare il professore campano, mentre da Azione si tornano a chiedere interventi per porre filtri e limiti nell'uso dei social.

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