Il Senato, con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un'astensione, ha rinnovato la fiducia al governo con l'approvazione definitiva del disegno di legge di conversione in legge del Decreto sulle disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, il cosiddetto Decreto sicurezza.
Prima dell'approvazione del provvedimento, la giornata parlamentare ha visto un'intensa operazione di ostruzionismo da parte delle opposizioni. Anche "un pacifista come Gandhi verrebbe arrestato con questo decreto", ha detto un parlamentare al Corriere della Sera prima di entrare in aula. All'ingresso nell'emiciclo di Palazzo Madama, poi, le opposizioni si sono sedute per terra, al centro dell'aula, a gambe incrociate e così hanno dato via alla protesta.
Tra le mani fogli A4 con su scritto "arrestateci tutti", in riferimento al reato di blocco stradale introdotto dalla norma del dl sicurezza in approvazione. Gli esponenti di sinistra, poi, hanno gridato vergogna-vergogna-vergogna, alzando le braccia con i palmi delle mani aperte in segno di pace. Alcuni di loro hanno tolto le giacche in violazione del protocollo. A quel punto è intervenuto il presidente Ignazio La Russa, che ha ricordato come quella performance non fosse nulla di nuovo. Qualcosa di simile era successa anche al predecessore Renato Schifani.
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Ma i dem hanno insistito. La Russa, allora, ha chiamato in causa indirettamente Francesco Boccia: "Vedo che ci sono anche dei capigruppo seduti in terra…". Qualcuno si è pure scattato un selfie durante la protesta, ridendo e scherzando con i compagni. I commessi, invece, si sono subito lanciati a strappare i cartelli dalle mani dei senatori del Pd, mentre dai banchi della destra si è alzato un contro-coro: vergogna, vergogna! A quel punto il presidente di Palazzo Madama è stato costretto a uno stop: "Sospendo e convoco la riunione dei capigruppo". La seduta è poi ripresa dopo qualche minuto. E alla fine il via libera.
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