Non poteva mancare l'urlo del Pd che ora vuol mettere i bastoni tra le ruote a Washington. Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, sostiene che "ora Giorgia Meloni è a un bivio storico, deve cambiare rotta e fare l'interesse dell'Italia, superando la subalternità nei confronti di Trump". In un'intervista a La Stampa, aggiunge: "Si è realizzato lo scenario peggiore e gli sviluppi di questo conflitto sono imprevedibili. Aumenterà il disordine globale e si rischia di spazzare via il diritto internazionale, già profondamente in crisi. Trump aveva promesso di fermare le guerre in corso in poche settimane; invece, ha infiammato il mondo ancora di più".
Giuseppe Conte, "Meloni non lo faccia": l'ultima sparata dopo i raid in Iran
"L'attacco degli Stati Uniti segna un'escalation dagli esiti incontrollabili. Chiedo a Giorgia Meloni per u...E ancora: "La verità è che Trump era convinto di usare Netanyahu per fare il 'lavoro sporco', per usare un'espressione orribile del cancelliere tedesco Mertz, parole che certo non possono rappresentare l'Europa. Invece è stato usato da Netanyahu, trascinato nella sua guerra, dall'idea messianica di scontro di civiltà, dall'obiettivo di stabilire un 'nuovo ordine' in Medio Oriente fondato sull'uso della forza e sul disprezzo del diritto, in cui non c'è spazio per la politica e la diplomazia. E che rischia di diventare la nuova regola del mondo". Impedire all'Iran di costruire la bomba atomica "si fa con la diplomazia, non con le bombe", quindi "ha fatto bene" la segretaria Schlein a chiamare la premier Meloni. "La situazione è allarmante. Chiediamo che correggano radicalmente la strategia: la subalternità all'amministrazione Trump non è compatibile con i nostri interessi. L'idea di fare da ponte tra le due sponde dell'Atlantico è fallita. Il ponte dobbiamo provare a costruirlo con l'Europa nel Mediterraneo". Sicuramente "le basi sul nostro territorio non devono essere usate per alcuna forma di sostegno, diretto o indiretto, a una guerra che non è la nostra e che va fermata. Penso, ad esempio, alla mia Sicilia, con la base di Sigonella e il Muos: non può diventare una piattaforma militare per fare la guerra nel Mediterraneo". E su questa stessa linea si schiera Elly Schlein: "Chiederemo di dire con chiarezza che l'Italia non parteciperà ad azioni militari e non consentirà che le nostre basi vengano utilizzate per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale, tutta, deve fermare. Meloni deve difendere il trattato di non proliferazione nucleare che rischia di saltare. E agire insieme con l'Ue. Quel che purtroppo è mancato, in questo tragico contesto, è un'Europa in grado di parlare con una voce sola sulla politica estera e condannare la persistente aggressione al multilateralismo: prima di attaccare unilateralmente Teheran".