"Un vertice importante per gli impegni che vengono assunti, impegni significativi e sostenibili": così la premier Giorgia Meloni ha definito il summit della Nato all'Aja durante il quale si è discusso dell'aumento delle spese militari. Nel punto stampa a margine dell’incontro con i leader degli altri Paesi membri, la presidente del Consiglio ha spiegato che quelle approvate sono "spese necessarie per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza". E ha assicurato: "Non toglieremo nemmeno un euro dalle priorità del governo e dei cittadini italiani". Una risposta indiretta, questa, alla sinistra, che continua ad accusare l'esecutivo di trascurare altre materie, come sanità e istruzione, a vantaggio della difesa.
"Penso che la cosa più importante sia la compattezza dell'alleanza e la volontà di quell'alleanza di rafforzarsi, che nel contesto in cui ci troviamo è un elemento molto importante", ha proseguito Meloni, che ha sottolineato come il mondo stia cambiando e di conseguenza anche la difesa. La premier ha riferito anche che "il vertice conferma il pieno sostegno all'Ucraina ed è quello che fa la differenza". Poi, ha fatto presente di aver portato all'attenzione del summit la situazione relativa al Fianco Sud dell'Alleanza: "Ho cercato di spiegare ai colleghi le minacce. Vediamo una Russia che si proietta sempre di più nel Mediterraneo" dopo aver perso terreno in Siria, "e ci sono molti attori ostili che operano sul Fianco Sud".
La presidente del Consiglio ha rivelato pure di cosa ha parlato col presidente americano Donald Trump: "Al summit ho detto che la stessa determinazione" usata sulla guerra tra Israele e Iran "va usata anche per due altri cessate il fuoco, per l'Ucraina e per Gaza. A Gaza la situazione è insostenibile". A tal proposito ha aggiunto: "Penso che tutti capiscano che questo è il momento in cui si può ottenere il cessate il fuoco a Gaza e l'Italia è pienamente impegnata in quest'obiettivo".
Tornando al tema Nato, Meloni ha sottolineato: "Non riteniamo di usare la clausola di salvaguardia" del Patto di Stabilità nel 2026 per le spese della difesa. "I costi sono sostenibili". Mentre, riferendosi alla polemica della Spagna e di Pedro Sanchez, che si sono detti contrari al target del 5%, la premier ha precisato: "La Spagna ha firmato lo stesso documento che ha firmato l'Italia alla Nato. In 32 abbiamo fatto tutti la stessa cosa". Invece sui dazi al 10%, al centro di una eventuale intesa tra Ue e Usa, ha detto di essere "abbastanza d'accordo. Non sarebbe particolarmente impattante" per le imprese. "Non penso che la misura del 10 per cento sia particolarmente impattante". E questo "ci consentirà di continuare a lavorare sulle cose che ci stanno particolarmente a cuore".