«Richiamare alle urne tutta la città, in tempi che siano espressione di un voto autentico e democratico». La parola d’ordine di Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, a Pescara è una sola. Elezioni ovunque. Ieri in Abruzzo il leader barricadero di Avs ha detto la sua sulle elezioni che si terranno, in 27 su 170 seggi cittadini, il prossimo 24 e 25 agosto nella più grande e popolosa città abruzzese. La scelta di votare solo in alcune sezioni - a seguito della denuncia di un ex consigliere del Pd, assieme ad alcuni cittadini, che ha fatto ricorso al Tar dopo aver ravvisato alcune irregolarità - ha creato una situazione di impasse in riva all’Adriatico lasciando di sasso il vincitore delle elezioni dello scorso anno, il candidato di centrodestra Carlo Masci, che ha dichiarato: «Succede che chi ha perso le elezioni, invece di accettare la sconfitta, ha deciso di attaccarsi ai cavilli burocratici».
Ma l’incontentabile Fratoianni punta il dito contro «una situazione molto più grave di errori formali» che «proietta ombre e mette a repentaglio l'onorabilità delle istituzioni, la qualità della democrazia, la credibilità e l'autorevolezza della rappresentanza». Sottolineando con forza che la «questione non può considerarsi chiusa come un incidente di percorso». Peccato che al primo turno Masci aveva vinto con oltre diecimila voti sul rivale di centrosinistra Carlo Costantini.