Dopo quattro giorni di silenzio assordante, Elly Schlein ha trovato il modo di ribadire il suo sostegno al candidato del campo largo nelle Marche, Matteo Ricci, indagato. "Assolutamente sì. Come detto l'altro giorno il Pd è al fianco di Ricci" che "resta il nostro candidato. Ha detto di essere completamente estraneo, abbiamo fiducia nella magistratura e speriamo sia chiarito" tutto al più presto, "il Pd è assolutamente al suo fianco". Così la segretaria Dem a margine di un convegno replica a chi le chiede se il Nazareno ribadisce la fiducia nell'ex sindaco di Pesaro.
La segretaria del Pd ha poi parlato anche delle prossime sfide elettorale che vedranno il centrosinistra contendersi cinque regioni con il centrodestra. "L'alternativa già si vede" a partire da quando "andiamo tema per tema" e bisogna insistere su questo fronte ma "ogni tanto sfugge questa visione", ha spiegato Schlein sottolineando la necessità di "riscrivere un modello di sviluppo" alternativo per il Paese. "Un'alternativa c'è già - ha proseguito - ed è possibile e la metteremo in campo alle Regionali e poi a livello nazionale e lo facciamo con la concretezza" delle proposte. "Continueranno a dirci 'There is no alternative', come diceva la Tatcher ma il ruolo dei progressisti e proprio quello di andare a cercarla dove non sembra ci sia" e "ci sono modelli positivi, come quello della Spagna a cui ci ispiriamo per costruire l'alternativa", ha concluso dimenticandosi però che anche il premier iberico è al centro di uno scandalo giudiziario.
Infine, il plauso alla Francia che ha annunciato il riconoscimento della Palestina. Già, Schlein si schiera dalla parte sbagliata, sempre e comunque. "Quello che è accaduto ieri con le frasi ministro" israeliano sulla conquista di Gaza "è inaccettabile da ogni punto di vista: questi crimini vanno fermati e apprezzo che anche la Francia riconosca lo Stato di Palestina, dobbiamo ottenere che anche l'Italia lo faccia, ha tuonato la segretaria Dem. "Ci tenevo a ribadirlo", ha aggiunto anche "perché ho letto dichiarazioni incomprensibili del ministro di Tajani per cui la strada è quella dei due Popoli e due Stati" ma, ha osservato "uno Stato già esiste, l'altro illegalmente occupato".