Marco Rizzo scende in campo. E lo fa in protesta a quanto accaduto all'interno del Partito democratico. "La sinistra ha tradito la questione morale di Berlinguer, che vedendo gente come Ricci si rivolterebbe nella tomba e ha fregato troppa gente ancora convinta che il Pd sia una filiazione di un pensiero nobile e non una mutazione genetica opposta alla vecchia tradizione comunista. Siamo l’unica alternativa agli affaristi di destra e di sinistra", tuona il coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare.
Da Ancona, in occasione della presentazione delle misure socio-ecomomiche di DSP, Rizzo accusa dem e compagni vari di vedere "le comunità come un prodotto da spremere per ottenere profitti e consensi, noi ascoltiamo e studiamo per ricavare risposte vere ai bisogni ignorati di tantissimi marchigiani in difficoltà. Così nasce il nostro programma economico. Non vedo l’ora di candidarmi alle Regionali, nella circoscrizione, ormai solo ‘rossa di vergogna’ di Pesaro, per far capire a Ricci la differenza tra queste due visioni". Proprio quel Matteo Ricci, candidato con il centrosinistra finito indagato.
E ancora, Rizzo torna a parlare di economia: "La crisi economica dovuta a una situazione geopolitica sconvolta da interminabili scenari di guerra peggiorate dalle politiche belliciste e suicide dell’Unione europea – conclude – sta producendo una desertificazione industriale del territorio mai vista negli ultimi decenni. Interi comparti della nostra manifattura sono in ginocchio a causa del costo del carburante e delle materie prime e per via di una spesa energetica fuori controllo, causata dal taglio al gas russo e dall’obbligo, da economia di guerra, di comprare il prezioso combustibile a un prezzo quattro volte maggiore con impennate di almeno il 30% dei costi".