Ora è una cosa fascista pure pagare l'affitto

Per la sinistra anche pagare la pigione è vietato. E i partigiani strillano a reti unificate
di Daniele Capezzonesabato 23 agosto 2025
Ora è una cosa fascista pure pagare l'affitto

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Questo è un appello sereno, pacato, pacifico (non pacifista, questo no) ai valorosi compagni della sinistra che strillano contro lo sgombero fascistissimo- loro ne sono certi - del Leoncavallo. Vale anche, beninteso, per l’ex borghesia milanese col portafoglio a destra ma con il cuore a sinistra, più il calzino arcobaleno e la sciarpetta fucsia, sempre pronta a emozionarsi per le cause para comuniste (o anche solo “para”, prefisso che ciascuno può completare a piacere).

Dunque, per lo sgombero di un immobile occupato abusivamente ci sono voluti 31 anni: e ai compagni sembrano pochi. Sono serviti 15 anni da una sentenza definitiva della Cassazione del 2010: pochi pure quelli, par di capire.

Sono stati necessari 132 o 133 solleciti a liberare l’immobile: non bastavano, ci dicono i compagni. E dunque i nostri resistenti, i partigiani (party-giani?) del terzo millennio, frignano a reti unificate. Fanno sapere che lo sgombero del Leonka era previsto per il 9 settembre: e desumiamo che, il 21 agosto, siano stati presidi sorpresa mentre lottavano al mare o in montagna, poverini. Poi arrivano le “mamme antifasciste” e si lagnano pure loro, frementi di indignazione contro il perfido regime melonian-salviniano.

Dopo di che, in fila per sei col resto di due, ecco la sfilata degli intellettuali, dei giornalisti, degli artisti, pure loro vibranti di sdegno, col cuore spezzato e il ciglio inumidito. E così- percossi e attoniti - ci spiegano tutte le cose meravigliose accadute presso il Leoncavallo: che musica, che spettacoli, quanto “sociale”! E noi? A noi, dopo tutta questa colata di lacrimoni, restano due sole umili domandine, che giriamo alla comitiva progressista in forma di civilissimo appello. La prima: cari compagni, ma mettervi a pagare un affitto regolare sarebbe per caso una cosa da fascisti? Sarebbe un atto disonorevole? Sporcherebbe il vostro curriculum? La seconda: se c’è tutta questa commovente ondata di solidarietà, dagli onorevoli ai testimonial sparsi e spersi, perché i soldi per l’affitto non li chiedete a loro? Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Grazie.