"Non è vero". Con tre parole si spezza l'illusione di Elly Schlein, che questa mattina dalle pagine del Corriere della Sera cantava vittoria. "La coalizione è unita e anche allargata ovunque alle Regionali, non era mai successo". Una affermazione semplicemente falsa, secondo Ettore Rosato.
"Noi del campo largo non facciamo parte. Non ci siamo in nessuna forma e non ci saremo", puntualizza l'ex capogruppo del Pd, oggi vice-segretario di Azione, intervistato da Affaritaliani.it. "Sosteniamo in Puglia Decaro e in Veneto Manildo per i profili riformisti, auspicando che non cedano alle sirene del populismo grillino come ha già fatto Giani in Toscana". "È evidente - aggiunge - che rispetto ai populismi della sinistra noi siamo alternativi. Noi non siamo all'interno del Centrosinistra, non ci siamo mai stati e non ci saremo mai. Ci siamo presentati insieme solo dove, localmente, abbiamo ritenuto che ci fossero le condizioni per farlo. Ma non ci riguarda questo tema perché, ripeto, non facciamo parte del campo largo. Alle elezioni politiche noi, come abbiamo sempre detto, correremo alternativi alla destra e alla sinistra. In una coalizione trainata da Conte, Fratoianni e Bonelli in cui il Pd guarda e si adegua non si fanno cose utili per il Paese, si corre dietro a bandiere ideologiche". Una sonora stroncatura per la linea della segretaria democratica.
"Non so da quanto tempo il centrosinistra non si presentasse con la stessa coalizione in tutte le regioni, almeno 20 anni - aveva esultato Schlein sul Corsera -. Non faremo più il favore alla destra di dividerci: Giorgia Meloni si prepari a questa novità". "Devo aggiungere che siamo già in pista a differenza della destra che sta ancora litigando sui candidati. Al di là della riconferma degli uscenti, non è riuscita a definire le candidature in regioni importanti come Campania, Puglia e Veneto". Ovviamente dal Nazareno nessun riferimento alle problematiche scelte che hanno reso turbolenti i rapporti tra Pd e Movimento 5 Stelle, dalle Marche (con il dem Matteo Ricci mollato dai 5 stelle per qualche giorno perché indagato) alla Puglia (con la faida tra Decaro, Michele Emiliano e Nichi Vendola), dalla Campania (il grillino Fico scelto solo dopo la trattativa feroce con Vincenzo De Luca e ancora tante incognite sul tavolo) alla Calabria (dove la scelta di Pasquale Tridico, uomo di Conte, ha indispettito non poco Avs).
"Sono state settimane di lavoro intenso ma ci abbiamo creduto e ci siamo riusciti", ha rivendicato Elly. "Abbiamo fatto squadra e devo dire che non abbiamo mai litigato sui candidati. Credo che sia un inedito per la storia del nostro campo. E siamo anche riusciti ad allargare le coalizioni dove governavamo già perché si sono aggiunte altre forze che prima stavano all'opposizione. Per esempio, in Toscana, in Puglia, in Campania".
Quanto al presidente pugliese uscente Emiliano, che ha dato la sua disponibilità a farsi da parte per agevolare la candidatura di Decaro, ma potrebbe ripensarci dal momento che il suo predecessore Vendola ha confermato che sarà in lista con Avs, "Emiliano qualche giorno fa mi ha dato la disponibilità a non candidarsi e lo ringrazio perché con la generosità e lo spirito di squadra ci aiuterà a costruire una pagina di futuro in Puglia e a fare spazio a una nuova classe dirigente. E sono certa che continuerà a dare il suo contributo sia per la Puglia sia oltre i confini della sua regione".