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Flotilla, circo-Avs: "Colpita da un missile", la sparata della Zanella

di Alessandro Gonzato mercoledì 10 settembre 2025

3' di lettura

Il tendone, giallo-rosso-verde, apre un istante dopo l’esplosione sulla Familia Madeira, uno dei velieri – battente bandiera portoghese – che fa parte della Global Sumud Flotilla, in navigazione in acque tunisine verso Gaza e i cui responsabili hanno denunciato di essere stati colpiti da un drone, evidentemente (per loro) israeliano. Non c’era e non c’è prova che sia stato un drone, tantomeno israeliano, eppure Alleanza Verdi Sinistra – immarcescibile – scatena il circo: «Vogliamo che il governo italiano ci dica tutto, vogliamo la verità». Ma cosa diavolo c’entra il governo italiano? «Vogliamo sapere da dov’è partito il drone che ha centrato la Flotilla!», tuona Peppe De Cristofaro, deputato bonelliano del Gruppo (fritto) Misto. Peppe è scatenato: «Vogliamo sapere se sono state coinvolte basi italiane.
Non è più il tempo delle parole, servono azioni concrete, le sanzioni». Chissà invece quali sono le azioni concrete a cui pensa il prodigio massimo di Avs, l’europarlamentare Ilaria Salis, la quale in un italiano a lei sconosciuto nella lingua parlata – ma di certo sui social per lei non scrive qualcun altro, no di certo – twitta: «Teniamoci pronti a reagire», corredato di pugno chiuso e bandiera palestinese. Pure per lei, ovviamente, è stato un drone, «un fatto gravissimo che richiede un’immediata e ferma reazione da parte delle diplomazie».

E però, direttamente dall’aula di Montecitorio, è Luana Zanella, deputata dell’azienda tragicomica Bonelli&Fratoianni, a esibirsi nel numero migliore: «La presidente del Consiglio venga in aula per fare chiarezza, anche alla luce dei fatti della scorsa notte. Contro la Global Flotilla è stato lanciato un missile...». Ma come: non era un drone? Niente, la Zanella prosegue: «Questo ci sembra un fatto da non sottovalutare», però non è che sulla terraferma la situazione sia meno preoccupante. Attenzione, sotto il tendone riparte lo spettacolo. Al centro della pista, pardon del dibattito, si catapulta pure la dem Laura Boldrini, che porta verità incontrovertibili: «Secondo quanto affermato dagli stessi attivisti si sarebbe trattato di un attacco con un drone che ha messo a rischio l’incolumità delle persone a bordo. I video pubblicati sui social», spiega l’ex presidente della Camera, «documentano con molta chiarezza ciò che è successo. Quella della Flotilla», tiene a evidenziare la dem, «è un’iniziativa pacifica, legale e umanitaria. Ma come molti di noi temevano c’è chi vuole renderla anche pericolosa». Poteva mancare l’invito alla premier, pure da parte del Pd, a riferire in aula? La Boldrini ricorda la lettera della Schlein in cui la capodem ha chiesto che il governo garantisca la sicurezza degli italiani a bordo: «Meloni ha risposto in modo evasivo», protesta la dem, «ci spieghi come intende proteggere italiane e italiani», sennonché si scorda gli/le italian*.

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«Se Meloni si rifiuta, almeno Tajani, che verrà in aula giovedì, ci spieghi». Lo show vale il prezzo del biglietto. La riprova, ce ne fosse stato bisogno, che non c’è nessuna prova del drone, la dà Francesca Albanese, la relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi, una che nelle 39 pagine del suo rapporto non è mai riuscita a condannare Hamas, non proprio un’amica di Israele: «Se verificato», dichiara, «sarebbe un grave atto di aggressione». Se verificato. Sarebbe. Perfino il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares – sulla nave ci sono diversi connazionali, tra di loro l’ex sindaco di Barcellona – ci va piuttosto cauto: «Secondo le informazioni fornite dalle autorità tunisine non ci sarebbero di mezzo droni, ma è un fatto strano che bisogna indagare». È il turno di Nicola Fratoianni, capo di Sinistra Italiana: «Tajani convochi l’ambasciatore israeliano». All’appello si unisce Riccardo Ricciardi, capogruppo pentastellato.
I 5Stelle si superano: «Solidarietà alle vittime di un attacco da parte di un drone non identificato», una sorta di ufo. Ieri sera, davanti all’Università Sapienza, a Roma, attivisti e simpatizzanti della Flotilla hanno manifestato «contro il bombardamento subìto». A San Lorenzo alcuni militanti si sono staccati dal corteo e hanno provato a raggiungere la tangenziale: la polizia li ha bloccati in via del Verano, dove ci sono stati momenti di tensione e scontri con gli agenti. Bombe, droni... ma, onorevole Zanella, non era un missile? 

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