"Il governo di Giorgia Meloni sta tagliando la sanità pubblica, con 6 milioni di italiani che rinunciano a curarsi. E taglia la scuola pubblica, mentre blocca la nostra proposta sul salario minimo. Fanno propaganda ogni giorno”: la segretaria del Pd Elly Schlein torna ad attaccare la premier e l'esecutivo durante il congresso del Partito dei Socialisti europei ad Amsterdam. "A Firenze, la settimana scorsa - ha poi aggiunto la leader dem - la premier ha detto che l’opposizione è peggio dei terroristi. In questo clima, voglio esprimere la mia solidarietà al giornalista d’inchiesta Sigfrido Ranucci perché ieri è esplosa una bomba davanti casa sua. La democrazia e la libertà di espressione sono a rischio quando l’estrema destra è al governo”. Un'accusa forte per la quale la Schlein tira in ballo addirittura l'attentato ai danni del giornalista e conduttore di Report.
Non è tardata ad arrivare la risposta della premier. "Siamo al puro delirio. Vergogna, Elly Schlein, che vai in giro per il mondo a diffondere falsità e gettare ombre inaccettabili sulla Nazione che, da parlamentare della Repubblica italiana e leader di partito, dovresti rappresentare e aiutare", ha scritto in un post su X.
A puntare il dito contro il governo, con qualche ora di anticipo, è stato anche il leader del M5s Giuseppe Conte. Quest'ultimo, tra l'altro, si è pure presentato sotto casa di Ranucci, lì dove è esploso l'ordigno, per esprimere solidarietà al giornalista. "Ci dobbiamo chiedere: ma che situazione stiamo vivendo? Che situazione stiamo affrontando? Ma è possibile che chi fa il giornalismo d'inchiesta debba essere svillaneggiato, abbandonato, delegittimato? Chi rappresenta le istituzioni e dovrebbe proteggerlo", ha detto, tanto per cominciare.
Poi ha aggiunto che è "davvero inquietante che un giornalista che è già sotto scorta possa ritrovarsi con delle auto esplose sotto casa. Ma al di là della matrice, ripeto a me, quello che preoccupa è il fatto che Sigfrido Ranucci, giornalista scomodo per definizione, è stato delegittimato. Non so quante querele ha accumulato da parte di esponenti delle istituzioni di governo, ma io da presidente del Consiglio non mi sono mai permesso di querelare nessuno".