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Maurizio Landini ancora in piazza: nuova baracconata contro le destre

di Alessandro Gonzatovenerdì 24 ottobre 2025
Maurizio Landini ancora in piazza: nuova baracconata contro le destre

3' di lettura

Landini è il sindacalista dei corsi e ricorsi, non storici ma giornalieri e fallimentari. Sabato la nuova piazzata, manifestazione contro la Manovra contro la quale nel 2023 – primo anno pieno di governo Meloni – aveva proclamato lo sciopero a luglio, quando la Manovra non era ancora scritta nemmeno sulla sabbia. «Sarà un autunno caldo», aveva annunciato, «e sarà necessario farlo contro la legge di bilancio. A settembre faremo una consultazione tra i lavoratori e non solo per chiedere se mobilitarsi», questa la bussola, «ma anche per capire come vogliamo farlo e come convincere le persone a venire con noi a Roma».

Nel 2024 ha cominciato a parlarne dopo Ferragosto, leggero miglioramento, e quest’anno ha escogiato la protesta quando i flottanti parlamentari inclusi si abbronzavano al largo di Greta, pardon, Creta.

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ALTRE MEDAGLIE

A inizio mese Maurizio voleva intestarsi lo sciopero per i crocieristi pro-Pal? L’Unione sindacale di base l’ha sorpassato convocandone un altro. A giugno c’era il referendum voluto dalla Cgil? E' finita in una Caporetto. $ una mazzata dietro l’altra, ma il nostro ha grinta da vendere. Il sindacalista Landini sbraita per il salario minimo di 9 euro all’ora? Sempre lui sottoscrive 22 contratti collettivi sotto il 9 euro, cinque ai vigilantes, sette ai vetrai. Intanto la casa editrice della Cgil, Futura, al 2024 aveva 3 milioni di perdite; nel 2023 Landini ha speso 2 milioni 262euro in scioperi e proteste; sempre nel 2023, il 7 ottobre (giorno maledetto per i non flottanti), 500mila euro per l’evento contro il premierato. Ci sarebbe un lungo elenco di aumenti di stipendio bloccati, a partire dalla sanità, ma torniamo all’imminente manifestazione.

Ieri Landini ha diffuso una nota di fuoco: «Sono 82 i contratti collettivi nazionali scaduti, tra gli altri quelli dei settori metalmeccanico e telecomunicazioni. Interessano più di 3 milioni di lavoratori», ha spiegato il segretario della Cgil. «Ci sono poi i contratti del pubblico, comparti sanità e funzioni centrali, rinnovati per gli anni 2022-2024 ma senza la firma di Cgil e Uil, perché giudicati insufficienti in termini di tutele e di recupero del potere d’acquisto». Con 5 euro all’ora invece puoi svaligiare il reparto affettati.
Il Landini continua: «Oltre 6 milioni di lavoratori si sono impoveriti negli ultimi anni anche a causa dell'inflazione, e oggi non sanno come far fronte alle spese quotidiane».
Il leader di Castelnovo ne’ Monti si concentra su «precari, part time, liberi professionisti, partite Iva, lavoratori in nero», e lo fa ora che l’occupazione è ai massimi, ma sssh, non ditelo allo statista delle cause perse.

Avvertitelo però, pur con un certo tatto, che l’Usb – l’Unione sindacale di base – ha deciso di superarlo di nuovo, ovviamente a sinistra, con un contro-sciopero il 28 novembre. I sindacati protesteranno contro «la Finanziaria di guerra».

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RIMOSTRANZE

L’Usb chiede di rimettere in discussione la firma degli ultimi contratti nazionali perché, sostiene la sigla, «tutti devono assicurare almeno 2mila euro come livello minimo di partenza in paga base, somma che rappresenta la linea invalicabile per garantire una retribuzione dignitosa e consentire il recupero delle fortissime perdite accumulate dai salari negli ultimi trent’anni».

Dunque l’Usb sciopererà anche contro Landini? Nel frattempo il Maurizio, ricevuta la notizia che il Garante ha dato ragione a Matteo Salvini giudicando illegittimo l’ultimo sciopero pro-Flotilla, ha annunciato che impugnerà il provvedimento. «Credo fosse giusto scioperare per Gaza, dire “fermiamo la guerra”». Trump, Netanyahu e la Lega Araba devono averlo ascoltato. Quanti successi, Landy.

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