Un gruppo di giovani ha intonato cori fascisti e inni al Duce nella sede di Parma di Fratelli d'Italia, utilizzata anche dal movimento giovanile del partito, Gioventù nazionale. Il video sta facendo il giro del web e suscitando feroci polemiche. Secondo una prima ricostruzione è stato girato la sera del 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma. I locali si trovano in Borgo del Parmigianino, nel centro della città emiliana. La canzone che hanno cantato è "Me ne frego". Questa la parte di testo che si è sentita: "Se il sol dell'avvenire è rosso di colore, me ne frego di morire sventolando il tricolore! Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello col manganello e le bombe a man!". Poi si è sentito anche: "Duce, Duce".
Neanche il tempo di comprendere il quadro della situazione e già la sinistra insorge. "Questa volta la matrice è chiara: giovani inneggiano al duce in una sede di Fdi. Per questo chiediamo alla Premier Meloni di condannare senza esitazione un episodio grave che offende una città e la storia di un paese. Meloni dovrebbe ricordare ai suoi, soprattutto ai più giovani, che governa democraticamente eletta perché qualcuno combatté il fascismo anche a costo della vita. E dovrebbe ricordare ai suoi giovani, di cui va tanto fiera, che la Costituzione su cui ha giurato è nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione dal nazifascismo". Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, Capigruppo Pd alla Camera dei deputati e al Senato.
Elly Schlein, Guerini e riformisti in rivolta: "Qual è la sua posizione?"
Il Partito democratico pronto a deflagrare. I riformisti non vedono di buon occhio la linea della leader Elly Schlein, f...Non si è fatta attendere la risposta di FdI che ha chiarito come quel gruppo giovanile di Parma fosse già stato commissariato da Gioventù Nazionale. "Gioventù Nazionale aveva già provveduto al commissariamento" del gruppo giovanile di Parma "prima della pubblicazione del video". Così a LaPresse il responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli. Caso chiuso.




