Prosegue la saga, a colpi di inchieste giornalistiche e diffide a mandare in onda i servizi annunciati preventivamente, tra il Garante della Privacy e la trasmissione Report (Rai3). Tutto questo dopo le polemiche e i botta e risposta sul caso “Sangiuliano-Boccia”, con tanto di sanzione comminata alla Rai (150mila euro). E i ventilati rapporti privilegiati tra Fratelli d’Italia e il commissario Agostino Ghiglia. Una contiguità che Report maliziosamente ripete. Sottolineando la vicinanza tra il centrodestra di governo e il membro dell’Autorità (ex parlamentare di Alleanza Nazionale).
BOTTA E RISPOSTA
E questa sera - con la messa in onda della puntata - si replica con contorno di polemiche. L’antipasto è stato servito ieri sera a mezzo social dalla squadra di Sigfrido Ranucci. Che trascina nuovamente sotto i riflettori proprio l’Authority per la privacy. E, nel dettaglio, le decisioni prese nell’agosto 2024 su un altro tema “caldo”. Per il Garante questa inchiesta di Report sul caso degli Smart Glasses di Meta sarebbe «destituita di ogni fondamento, frutto odi una scarsa conoscenza odi malafede». La replica di Ranucci non si fa attendere: «Ennesimo tentativo di bloccare un programma Rai», ribatte. È evidente lo scontro. Dibattito vira sul «preteso danno erariale che l’Autorità avrebbe determinato con la sua decisione nel caso Smart Glasses, si ritiene necessario precisare che la ricostruzione proposta è destituita di ogni fondamento». O peggio di mala fede». Così la nota ufficiale diffusa ieri che fa riferimento alle anticipazioni Facebook di Report, con tanto di corredo della clip di lancio sul caso “smart glasses”. Agostino Ghiglia, componente del collegio del Garante già finito nelle polemiche per il caso Sangiuliano, incontrò «il responsabile istituzionale di Meta prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni. Il primo modello di smart glasses è stato sotto la lente dell’autorità perché avrebbe violato alcuni aspetti relativi alla privacy sia degli utilizzatori sia delle persone riprese». La ricostruzione che verrà messa in onda stasera è questa: i dipartimenti dell’Authority propongono inizialmente ad agosto una multa di 44 milioni di euro. Ma il collegio non è d’accordo. E così a settembre Ghiglia incontra il responsabile istituzionale di Meta Italia. La ricostruzione di Report è che «la multa viene abbassata a 12 milioni di euro».
Ma la vicepresidente, la professoressa Ginevra Cerrina Feroni, ipotizza «il danno erariale». È una vicenda «molto seria», io «non mi assumo la responsabilità», scandisce. Bel pasticcio che coinvolge anche le autorità europee e irlandesi competenti in materia. Ma l’allarme è che i magistrati di Viale Mazzini possano eccepire qualcosa circa il supposto sconto sanzionatorio.
MAGISTRATI CONTABILI
«Nessun rischio, neppure potenziale, di danno erariale è mai stato configurabile nel corso del procedimento nell’ambito del quale il Collegio ha, semplicemente, ritenuto - all’esito di un’articolata discussione di una fattispecie nuova e particolarmente complessa mai affrontata da nessuna altra Autorità di protezione dei dati personali in Europa- di non aderire a una mera proposta sanzionatoria proveniente dagli uffici responsabili dell’istruttoria, non condividendone i presupposti di fatto e diritto», precisa il garante nella nota diffusa ieri. E ancora: «La non corrispondenza tra proposta e decisione finale è, pertanto, fisiologica e insuscettibile anche in astratto di configurare qualsiasi ipotesi di danno erariale ogni qualvolta il Collegio ritenga di discostarsi da una più severa proposta sanzionatoria degli uffici».
E quindi il «Garante auspica che, preso atto di quanto precede e svolti i necessari approfondimenti in diritto, il programma si astenga dal trasmettere, nei termini annunciati, il servizio relativo agli Smart Glasses».
Apriti cielo. Il conduttore di Report attacca: «Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di bloccare la messa in onda di una trasmissione Rai da parte del Garante», ribatte. Puntando il dito sul danno erariale e un auspicato intervento dei magistrati contabili: «Non lo dice Report che c’è un possibile danno erariale, ma lo dice lo stesso membro del Garante nella persona della professoressa Ginevra Cerrina Feroni: lei stessa ipotizza il danno erariale, lei stessa ipotizza delle responsabilità, non siamo certo noi a dirlo. Noi raccontiamo un fatto così come si è svolto. Piuttosto spieghi perché hanno fatto sparire quel provvedimento. Di questo si dovrebbe occupare la Corte dei Conti, alla quale spetta pronunciarsi». E taglia corto: «Abbiamo fatto una semplice operazione di servizio pubblico», conclude Ranucci.
Ma c’è dell’altro. Il deputato e responsabile Organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli da giorni sottolinea come sia possibile che «un giornalista possa essere in possesso e pubblicare le conversazioni private tra un componente di una autorità e un parlamentare senza che siano stati loro a consegnarle spontaneamente». Donzelli fa riferimento a messaggi privati del 2021 tra Agostino Ghiglia e Giorgia Meloni, allora leader dell’opposizione. L’esponente di FdI si interroga: «Ranucci spia da anni i componenti di autorità di garanzia che hanno il compito di controllare il suo operato? Spiava il leader dell’unica opposizione nel 2021?». Insomma, chiede, «ha diversamente rubato oggi a posteriori conversazioni private dell’attuale premier?».