Da tutti per la Albanese (Francesca, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, eroina dei pro -Pal) a tutti contro la Albanese, diventata merce che scotta, al punto da volerne prendere le distanze. Perché dopo le parole deliranti dei giorni scorsi («condanno l’irruzione nella redazione de La Stampa a Torino, ma questo deve essere anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro»), ritrattate in modo assai maldestro su X («Visto che le mie parole sono state ancora una volta travisate, chiarisco quanto già detto: condanno fermamente l’aggressione alla redazione», ma «la critica ai giornali è sacrosanta», in pratica lo stesso concetto detto in altre parole...), chi avrebbe voluto dargli la cittadinanza onoraria, Bologna in particolare, adesso gira alla larga dall’idea.
E se il centrodestra fa il suo mestiere, chiedendo di fermare ogni tipo di riconoscimento nei confronti della pasionaria della causa palestinese, il problema vero riguarda la sinistra, costretta ad una inversione a U sulla relatrice dell’Onu, diventata un enorme motivo d’imbarazzo per il Pd. «Le parole dell’Albanese sull’assalto squadristico alla sede de quotidiano torinese sono inaccettabili», tuona Andrea De Maria, deputato dem, «francamente sono incompatibili con la cittadinanza onoraria di Bologna, città Medaglia d’Oro della Resistenza, che dovrebbe ricevere. Una città che, nella sua storia, si è sempre battuta per la libertà di opinione e di espressione, contro ogni forma di violenza e di intolleranza».
«Quando la stampa libera viene colpita non ci sono motivazioni di sorta», afferma il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, del Pd. Quanto alla Albanese «una democrazia è forte quando l’opinione pubblica e la stampa sono rispettate. Non c’è nessuna causa giusta che può giustificare la violenza contro il giornalismo e contro nessuno». Anche alcuni consiglieri di centrosinistra, che votarono il riconoscimento onorario, adesso si dicono pentiti: «Su di lei ci siamo sbagliati». Ancor più netto Filippo Diaco, il consigliere comunale di Anche tu Conti, la lista civica del sindaco Lepore, particolarmente duro nei confronti della Albanese. «Ritengo doveroso riconoscere che mi sono sbagliato. Non ho difficoltà ad ammetterlo», dice, «il tono usato» dalla Albanese e «l’eccesso di giudizi non sono compatibili con l’onore che Bologna concede attraverso la cittadinanza onoraria». Più chiaro di così... Ma proprio perché il cortocircuito interno al centrosinistra, provocato dalla deriva pro Hamas della Albanese, è così evidente il centrodestra esorta la sinistra a uscire allo scoperto. La Lega, con un post pubblicato su Instagram, chiede di togliere «le cittadinanze (dis)onorarie che sono state assegnate a questa “signora”, che ogni giorno si distingue in peggio». Ritenendo le sue dichiarazioni «folli» e chiaro «attacco alla democrazia», la presa di posizione del Carroccio, a Bologna, è netta. «In Aula presenterò un ordine del giorno per ritirare la cittadinanza onoraria conferita a Francesca Albanese», annuncia Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega in Consiglio comunale, a Bologna, «la maggioranza potrà dimostrare col voto da che parte sta».
Ma se a Bologna si discute e ci si pente, a Firenze danno l’impressione di voler tirare dritto, con vero disprezzo del ridicolo. Mercoledì, nella Sala Capitale di Palazzo Vecchio, con ingresso libero per i cittadini che vorranno assistere (la debolezza della politica la si copre con la presunta forza del “popolo”), si riunisce la Commissione 7 dell’amministrazione comunale del capoluogo toscano. All’ordine del giorno la proposta di risoluzione presentata dal consigliere comunale di Sinistra progetto comune, Dmitrij Palagi, dal titolo che non lascia margine ai dubbi: “Solidarietà e cittadinanza onoraria a Francesca Albanese”. Il testo ricorda diversi atti approvati dal Consiglio comunale fiorentino che testimoniano l’impegno di Firenze città di pace e in conclusione propone quindi di conferire ad Albanese la cittadinanza onoraria di Firenze. Sulla proposta il centrodestra, come è ovvio, ha già annunciato una durissima opposizione. Infine Milano, dove Enrico Fedrighini, consigliere comunale del Gruppo misto, componente della maggioranza, ha presentato un ordine del giorno per conferire alla Albanese la cittadinanza onoraria. Ma la coalizione che sostiene la giunta guidata dal sindaco, Beppe Sala, se ne guarda bene dal metterla in discussione, volendo evitare inutili imbarazzi all’esecutivo cittadino, nonostante la simpatia per i pro Gaza. In fondo, come sottolinea Pina Picierno, c’è solo da sperare che la Albanese comprenda «la gravità delle cose che dice». Nel frattempo meglio stargli alla larga...