La sinistra non sbaglia un colpo. Avete presente di quel famoso collegamento tra Giorgia Meloni e Domenica In - era il 21 settembre di quest'anno - che mandò su tutte le furie i vari Schlein, Conte, Bonelli e Frattoianni? Ebbene, i più attenti ricorderanno che in quell'occasione era stato posizionata una lunga tavolata davanti al Colosseo, con tutti i commensali che avevano davanti pietanze nostrane. C'era un motivo per quella trovata: promuovere la cucina italiana per sostenerne la candidatura a patrimonio immateriale dell'UNESCO. "È un'iniziativa del 2023, si decide a dicembre, e abbiamo organizzato delle tavolate tradizionali delle nostre famiglie, perché la cucina da noi è il pezzo fondamentale della comunità, della convivialità, e l'abbiamo rilanciato raccontando anche le tradizioni che ogni territorio rappresenta", aveva spiegato la premier.
Cosa che poi si è verificata. "Oggi l'UNESCO ha riconosciuto la cucina italiana patrimonio dell'Umanità. Siamo i primi al mondo a ottenere questo riconoscimento, che onora quello che siamo e la nostra identità. Perché per noi italiani la cucina non è solo cibo o un insieme di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza", ha annunciato la leader di Fratelli d'Italia in un videomessaggio su X.
Ora è facile riconoscere i meriti al governo Meloni, anche in riferimento a iniziative di questo tipo. Ma che cosa dicevano i compagni all'epoca dei fatti? Il M5s parlò di "operazione indecente", aggiungendo che "la Rai ha toccato il fondo". "Nemmeno ai tempi di Berlusconi la Rai si è prostrata così spudoratamente alle volontà di un presidente del Consiglio", il commento invece del Pd. Insomma, dichiarazioni invecchiate malissimo.