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Otto e mezzo, Lilli Gruber gela Travaglio: "Grazie per la lezione di giornalismo"

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Scintille a Otto e mezzo tra Lilli Gruber e Marco Travaglio, con Matteo Renzi che da casa avrà riso sotto i baffi. La padrona di casa del talk di La7 chiede al direttore del Fatto quotidiano: "Tu hai detto che togliere la voce ai no vax rende un pessimo servizio ai cittadini. Però dove vedi i no vax silenziati? Parlano dappertutto...". Il riferimento è alla "censura" annunciata dal direttore del TgLa7 Enrico Mentana e rivendicata anche dalla stessa Gruber, che non vuole esponenti anti-vaccino nella sua trasmissione (a eccezione, in parte, di Massimo Cacciari). 

 

 

 

 


"Infatti non ho scritto che li hanno silenziati. Ho scritto che i colleghi che si fanno un vanto di non farli parlare equivocano il mestiere di giornalista, uno sporco mestiere che non deve descrivere il mondo come noi lo vorremmo ma il mondo così com'è. Se ci sono nel mondo centinaia di milioni di persone che non si vaccinano per i più svariati motivi, io come giornalista sono estremamente di curioso di sapere quali sono". L'infettivologa Antonella Viola e Alessandro Sallusti, direttore di Libero, lo ascoltano scuotendo il capo in segno di disapprovazione. 

 

 

 

 

 

 

 

"Lo dico premettendo che Draghi è un santo e io sono vaccinato con doppia dose e sto prenotando la terza", è la provocazione del direttore del Fatto. "Noi giornalisti dobbiamo incuriosirci davanti ai fanomeni che non capiamo e a quelli negativi, come i no vax che fanno male a se stessi. Ma abbiamo intervistato i mafiosi, gli stragisti, i terroristi. Se tornasse Hitler mi metterei in fila per intervistearlo. Non dobbiamo preservare i  lettori dalle cose brutte". 

 

 

 

 

 

"Marco, allora, grazie per questa lezione di giornalismo ma credo che sia un po' più complicata", chiosa la Gruber. E Sallusti contesta Travaglio: "Non è così che si fa".

 

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