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Inarcassa, con sanzioni più basse vicini ad iscritti

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Roma, 22 mar. (Labitalia) - Un sistema nuovo sanzionatorio, "per rendere la Cassa più vicina ai cittadini". E' quello adottato da Inarcassa, la Cassa di previdenza di ingegneri e architetti, che conta 168mila iscritti (video). "In questo attuale momento di crisi, rincorrere un libero professionista, sanzionandolo e amplificando il tenore e il potere delle sanzioni, è controproducente -spiega a Labitalia Giuseppe Santoro, presidente di Inarcassa- e quindi vogliamo far comprendere, con la deliberazione che abbiamo assunto, che a nostro avviso le sanzioni devono essere piccolissime, bassissime". E Inarcassa lo fa "introducendo un sistema -spiega Santoro- che è il contrario di quanto avviene oggi". "Se oggi ho una scadenza e non pago, automaticamente Inarcassa - chiarisce - interviene irrogando una sanzione. Noi vogliamo cambiare questo modo di operare e fare intervenire una comunicazione a una scadenza. Facciamo un esempio: alla scadenza del 30 giugno della prima rata successivamente al 10 luglio -spiega ancora Santoro- Inarcassa manderà una mail che dirà che se qualora questa rata non è stata pagata è possibile intervenire con tutti gli strumenti transattivi o di ravvedimento. E quindi non succede nulla. E così per la rata successiva". "Ovviamente, finito l'anno qualora alcune scadenze non siano state onorate -sottolinea Santoro- interveniamo notificando il debito. E quindi solo in quel caso notificheremo la sanzione, che è passata da un importo del 2% al mese per i primi dodici mesi di ritardo nel pagamento allo 0,5%. Quindi, se ho un debito di mille euro a gennaio, se a fine anno questo debito voglio pagarlo avrei una sanzione del 6%". "Ma se utilizzo il sistema di ravvedimento -continua Santoro- posso abbattere questo 6% del 70% e quindi con una sanzione dell'1,8% e addirittura se questo importo è inferiore ai 10mila euro e decido di pagarlo in unica soluzione l'abbattimento diventa del 85%. Quindi una sanzione piccolissima. Così facendo, vogliamo che la Cassa di previdenza si avvicini sempre di più verso l'iscritto". Questo perchè, spiega Santoro, "nei bisogni sociali l'ente di previdenza non è mai il primo bisogno da soddisfare: c'è prima la famiglia, la salute, l'istruzione". "La previdenza -ammette- non viene mai al primo, al secondo, al terzo posto. Viene sempre a un posto inferiore. Quindi riteniamo che ricordare al professionista che, comunque, se è scaduto un termine, può ravvedersi rappresenti una procedura di minore accanimento in questo momento. Abbattendo le sanzioni in questa maniera -spiega ancora Santoro- riteniamo anche di fare un grande favore a noi stessi, diminuendo la litigiosità, che in questo momento non è enorme ma ovviamente c'è. E c'è anche una sofferenza che, come in tutte le Casse di previdenza, ha dei numeri importanti".

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