Tangenti: Formigoni, vado avanti, nessuno nella giunta e' indagato
Politica
Milano, 8 mar. - (Adnkronos) - "Nessun atto della giunta e' sottoposto a indagine. I fatti gravi che stanno emergendo e che devono essere dimostrati riguardano singoli politici ma non l'attivita' della giunta": il governatore della Lombardia non ha dubbi e va avanti, come spiega in un'intervista rilasciata a 'La Strampa', dopo il nuovo fascicolo aperto dalla Procura di Milano su presunte tangenti. Un'inchiesta nella quale e' stato coinvolto, tra gli altri, anche il presidente del consiglio regionale Davide Boni, rispetto a cui "mi aspetto che chiarisca - dice Formigoni - molto in fretta la sua posizione. Oppure che agisca di conseguenza come ha sempre affermato che si debba fare". E ancora, "intanto vediamo quello che emerge. Ma le posizioni - avverte - vanno comunque distinte. Non facciamo un grande calderone. nessuno ha mai chiesto le dimissioni del presidente dell'Umbria o di quello della puglia dopo l'arresto di alcuni assessori di peso della loro giunta". "Se qualcuno ha sbagliato - chiarisce Formigoni in un passaggio dell'intervista - ne rispondera' personalmente e Regione Lombardia e' pronta a costituirsi parte civile. Io non credo ai complotti. La magistratura faccia il suo mestiere. Altri smettano di accanirsi contro le politiche della Regione Lombardia". Alla esplicita domanda su sue possibili dimissioni: "Non mollo certo di fronte a episodi come questo" assicura, e ricorda che "se alle ultime elezioni io avessi perso, al mio posto oggi come governatore ci sarebbe Filippo Penati del Pd. Lui e' inquisito. Io no".