Cerca
Cerca
+

Immigrati: l'odissea di Nou, in viaggio per nove mesi dalla Somalia/Adnkronos (3)

default_image

Cronaca

  • a
  • a
  • a

(Adnkronos) - ''I libici sono cattivi - dice ancora il giovane somalo - qualcuno ci voleva anche uccidere. Non sopportano la gente nera come noi. Ci odiano''. Pero', a differenza dei tunisini e degli maghrebini che l'anno scorso hanno dovuto pagare cifre stratosferiche per potere imbarcarsi, i somali non hanno dovuto sganciare un soldo. ''No, tutto gratis - sorride Nou - Non ci hanno chiesto niente''. Mercoledi', 14 marzo, la partenza dal porto libico. ''Ci avevano detto che il viaggio sarebbe stato breve - dice Nou - al massimo 24 ore. Ma non e' stato cosi'. Con noi c'erano piu' di cento persone stipate su un gommone. Molte erano donne e c'erano anche dei bambini. Il gommone erano stracarico, ma siamo partiti tutti lo stesso. Il carburante avrebbe dovuto bastare per la traversate nel Canale di Sicilia''. Poi, il black out. ''Dopo neppure venti ore di viaggio c'e' stato un guasto al motore - dice ancora il somalo - e il gommone si e' fermato in balia delle onde. Per fortuna non erano particolarmente alte. Pero'la paura e' stata tanta, tantissima. Gente che gridava per la paura, chi vomitava, chi sveniva. Un bambino accanto a me, ha iniziato a tremare e non la smetteva piu'. Ero disperato. E convinto di morire. Nessuno di noi sapeva nuotare. Se fossimo caduti in acqua non saremmo riusciti a salvarci''. Poi un elicottero". ''Abbiamo iniziato a sbracciarci - racconta emozionato - hanno sorvolato per almeno un quarto d'ora la nostra zona. Dopo qualche ora abbiamo visto in lontananza aquella nave enorme di colore arancione''. Nou parla del rimorchiatore 'Asso 30' che sabato ha caricato abordo i 108 profughi sul gommone in avaria. Li ha ospitato per 36 ore e ieri sono stati trasbordati sulla banchina del porto commerciale. ''Questa notte, dopo tanti mesi - racconta - sono finalmente riuscito a dormire, anche se ho dormito a terra su un materassino. E' stato bellissimo. Pensavo a tutto quello che posso fare finalmente. Studiare, lavorare, crearmi una famiglia. Sono felice''. (segue)

Dai blog