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Mafia: Gdf Palermo confisca patrimoni per 6,8 mln euro a quattro vicini ai boss

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Cronaca

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Palermo, 26 mar.- (Adnkronos) - Patrimoni per un valore di circa 6,8 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza di Palermo nei confronti di quattro persone, in esecuzione di altrettanti provvedimenti emessi dal Tribunale di Palermo, Sezione Misure di Prevenzione, a seguito di investigazioni economiche, patrimoniali e finanziarie svolte dal Gruppo Investigazioni sulla Criminalita' Organizzata - G.I.C.O. - del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo siciliano. Tra le persone interessate dai provvedimenti di confisca, un palermitano di 47 anni, organico alla famiglia mafiosa di Corso Calatafimi di Palermo, con specifiche mansioni nel settore delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti, cui sono stati confiscati 10 immobili ed un'impresa funebre, il tutto per un valore di oltre 4 milioni di euro, nonche' un altro ''uomo d'onore'' di 36 anni, cui sono stati confiscati un terreno a Palermo e un immobile in San Vito Lo Capo (Trapani) per complessivi 300.000 euro circa, che ha rivestito il ruolo di reggente della famiglia mafiosa di S. Lorenzo, rappresentando per lungo tempo un vero e proprio punto di riferimento per il controllo mafioso dei lavori pubblici e l'imposizione del pizzo alle imprese operanti sul territorio. Inoltre, ad un imprenditore di Carini di 44 anni, ritenuto contiguo alla locale famiglia mafiosa, sono stati confiscati 3 villette, 3 lotti di terreno ed un'azienda di autotrasporti, il tutto per un valore di oltre 2 milioni di euro, mentre a un altro palermitano di 57 anni, ritenuto personaggio di spicco della famiglia mafiosa di Corso Calatafimi per conto della quale faceva l'esattore del ''pizzo'', sono stati confiscati due appartamenti ubicati nei quartieri Settecannoli e Mezzomonreale-Villa Tasca di Palermo, per un valore complessivo di 460.000 euro. Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle hanno permesso di riscontrare che i patrimoni accumulati dai soggetti colpiti dai provvedimenti non erano in alcun modo giustificati da fonti di lecita provenienza, ma erano stati nel tempo acquisiti grazie alle attivita' criminali dagli stessi condotte o comunque ai loro rapporti di appartenenza o contiguita' con l'organizzazione mafiosa.

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