Epatite C, trattamenti in progressAbbVie presenta 30 studi all'EASL
Presentati al congresso The International Liver Congress (ILC) 2015 in corso a Vienna fino a domenica 26 aprile 2015 una trentina di abstracts relativi al programma di sviluppo clinico anti-HCV di AbbVie, tuttora in corso. I dati presentati includono sub-analisi relative al regime VIEKIRAX (ombitasvir/paritaprevir/ritonavir compresse) + EXVIERA (dasabuvir compresse) che a gennaio scorso ha ricevuto l'approvazione regolatoria dalla UE. Vengono inoltre presentati i dati relativi a Sperimentazioni di Fase 3b, fra cui un confronto diretto fra il regime di AbbVie a base di tre antivirali ad azione diretta e la terapia a base di telaprevir, ed evidenze generate da sperimentazioni di Fase 2/3 sul regime combinato di AbbVie per il trattamento dell'infezione da HCV di genotipo 1 e di genotipo 4, nonchè i dati derivanti da sperimentazioni di Fase 1 condotte sui farmaci sperimentali ABT-493 e ABT-530. “È con orgoglio che presentiamo al congresso ILC questi nuovi dati sperimentali, che rappresentano, insieme all'approvazione ottenuta dal regime VIEKIRAX + EXVIERA, una conferma della validità del nostro vasto programma di sviluppo clinico di trattamenti anti-HCV – afferma il dottor Michael Severino, vice presidente esecutivo, ricerca e sviluppo e direttore scientifico di AbbVie – Sono attualmente in corso sperimentazioni su varie e diverse popolazioni, che rispecchiano quelle dei pazienti osservati nella realtà clinica, con una imponente espansione del nostro impegno nella ricerca e sviluppo di nuovi composti, compresi i nuovi agenti della pipeline anti-HCV”. Il programma di sviluppo della pipeline anti-HCV di AbbVie, tuttora in corso, è attualmente incentrato sullo studio di un regime di trattamento privo di ribavirina (RBV), che richiede una sola somministrazione giornaliera, che sia adatto a tutti i genotipi dell'infezione e che possa essere efficace dopo anche solo otto settimane di trattamento. I risultati preliminari generati da una sperimentazione di Fase 2b di ABT-493 e ABT-530 in pazienti non cirrotici affetti da HCV di genotipo 1 (n=79) che hanno ricevuto il regime raccomandato privo di RBV per 12 settimane ha riscontrato che il 99% dei soggetti (n=78/79) aveva ottenuto la risposta virologica sostenuta quattro settimane dopo la fine del trattamento (SVR4). E' importante sottolineare che questi risultati, che vengono annunciati oggi per la prima volta, sono stati generati trattando tipologie diverse di pazienti: pazienti con infezione di sottogenotipo 1a e con sottogenotipo 1b, pazienti che non avevano mai ricevuto trattamento anti-HCV in precedenza (i cosiddetti soggetti naïve rispetto al trattamento) e pazienti che avevano ricevuto ma non avevano risposto a un pregresso trattamento a base di interferone peghilato e RBV (i cosiddetti null responders). Nell'ambito di questa sperimentazione, i pazienti dei due bracci sperimentali sono stati randomizzati a ricevere ABT-493 (200mg) in associazione ad ABT-530 (120mg) oppure ABT-493 (200mg) in associazione ad ABT-530 (40mg). A oggi, le reazioni avverse più comuni (che si sono manifestate in > 5% dei pazienti) sono state affaticabilità, mal di testa, nausea, diarrea ed ansia. I lavori presentati in occasione del congresso ILC 2015 non includono i dati generati da queste sperimentazioni di Fase 2b su ABT-493 e ABT-530, che saranno oggetto di presentazione in occasione di congressi medici programmati a breve.