Fumo: riduzione di rischi e dannicon prodotti di nuova generazione
Secondo gli esperti riuniti a Bologna al congresso della società italiana di tossicologia igarette elettr4oniche e riscaldatori di tabacco e possono contribuire positivamente alla salute dei fumatori
La cosa migliore per la salute nostra e di chi ci circonda sarebbe di sicuro quella di smettere di fumare – una volta che purtroppo si è iniziato a farlo – ma, come ha detto al congresso della Società italiana di Tossicologia (Sitox) appena chiusosi a Bologna il past president Biagio Tinghino “pochi riescono in quest'impresa, e il numero di coloro che ci riescono con la sola forza di volontà non supera l'1-3 per cento dei fumatori”. E proprio la Sitox, per la prima volta, ha voluto dedicare un simposio alle alternative alla sigaretta tradizionale, dai vaporizzatori di liquidi (le cosiddette sigarette elettroniche) ai riscaldatori di tabacco, “comunque un passo avanti in termini di riduzione del danno”, come hanno concordato gli esperti. Un confronto aperto, dal quale sono emerse molte novità interessanti. “Le evidenze scientifiche esistenti dimostrano che le sostanze tossiche derivanti dalla combustione del tabacco sono le responsabili delle malattie connesse al fumo, non la nicotina – ha detto nel suo intervento Marina Trani, Head of Research and Development dei prodotti di nuova generazione (Ngp) presso la British American Tobacco (Bat), che in Italia è presente sia nella categoria dei vaporizzatori sia in quella del tabacco riscaldato – E' quindi possibile ridurre drasticamente i rischi per la salute eliminando la combustione, come avviene nelle sigarette, e quindi molte delle sostanze tossiche sprigionate da questa reazione.Diverse nuove soluzioni alternative alla combustione del tabacco, con una reale potenzialità di riduzione di rischi, stanno cominciando ad apparire sui mercati ed è possibile cominciare a organizzare questi nuovi prodotti lungo uno spettro che chiamiamo risk continuum. Pensiamo che le sigarette elettroniche, quando ben concepite, presentino le massime opportunità di riduzione di rischio ma pensiamo che anche prodotti a base di tabacco – ma che non subiscono combustione – come gli HnB (Heat not Burn, cioè che riscaldano il tabacco senza bruciarlo, come glo) e lo Snus possano offrire chiari vantaggi dal punto di vista della salute pubblica”. Secondo il Forum Mondiale sulla Nicotina, infatti, sarebbero "il 95 per cento più sicuri e meno dannosi rispetto alle sigarette". Molto dipende, comunque, dalla qualità dei prodotti. “Per esempio nel caso dei vaporizzatori – precisa Marina Trani – è veramente importante assicurarsi di sviluppare liquidi e dispositivi con i migliori ingredienti e materiali, con sistemi di sicurezza avanzati. Senza sorprese... con la massima conoscenza di come il prodotto funziona, per esempio con controlli di temperatura sofisticati e con aromi controllati – niente CMR, diacetyl, e sostanze termicamente instabili. Con processi di produzione in grado di produrre risultati riproducibili e di qualità. Ma risultati incoraggianti possono anche essere raggiunti con i riscaldatori del tabacco. In aggiunta ai dati di emissioni e dei tests in vitro, noi ora abbiamo dati chiari in relazione alla qualita' dell'aria. E abbiamo anche appena completato due studi cinici importanti che mostrano chiaramente come fumatori che sono passati dalle cigarette ai nostri riscaldatori di tabacco, sono esposti a un carico tossicologico significativemente ridotto e in molti casi raggiungendo livelli comparabili alla cessazione (il gold standard per la riduzione del rischio). Questi prodotti funzionano in maniera nuova e differente. Tecniche scientifiche avanzate ci aiutano a capire come funzionano e come farli funzionare ancora meglio. I dati scientifici che stiamo generando sono convincenti e coerenti. Certamente, c'è molta più ricerca da fare e siamo molto impegnati, con risorse e budget significativi – ha concluso Trani – a continuare a fare passi avanti e a collaborare con ricercatori e studiosi interessati a questa importante trasformazione”. (FABRIZIA MASELLI)