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Elettrosmog da wi-fi e telefonini, la sentenza: sussidio di disabilità a una donna

Giulio Bucchi
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Se abitate in zone ad alta concentrazione di onde elettromagnetiche, o semplicemente lavorate in ambienti con wi-fi e telefonini in attività costante, da oggi forse avrete maggiori speranze di ottenere un risarcimento per eventuali problemi di salute. Una sentenza emessa dal Tribunale di Tolosa, infatti, ha confermato l'esistenza "giuridica" del cosiddetto elettrosmog, assegnando a una donna 39enne una pensione di invalidità per "ipersensibilità elettromagnetica" provocata dalle emissioni di antenne, cellulari e wi-fi. Il suo deficit funzionale dell'85% le varrà 800 euro al mese per 3 anni, eventualmente rinnovabile. Il caso Radio Vaticana - Già nel 2005, come ricorda il sito Blitzquotidiano.it, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riconosciuto che l'elettro-sensibilità è caratterizzata da sintomi che cambiano da soggetto a soggetto ma sempre riconducibili all'esposizione prolungata ai campi elettromagnetici. È il caso, per esempio, delle aree in cui sorgono le antenne di Radio Vaticana, al centro negli anni passati di numerose proteste e contenziosi finiti anche di fronte alla Cassazione.

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