Come cambiare i connotati pagando caro il chirurgo, la ricetta del dottor Carlo Zannella
Labbra a canotto, bocche a papera, zigomi a palloncino, addio. A dettare le nuove regole della bellezza - per fortuna diremo noi - è la società italiana di Medicina Estetica, fondata nel 1975 dal professore Carlo Alberto Bartoletti, che pone al centro l'eleganza come principio filosofico al quale fare riferimento. E lo fa attraverso il 39esimo congresso internazionale dal titolo “L'eleganza della medicina estetica, il nuovo look della moderna tecnologia”. Tre giorni, dal 18 al 20 maggio all'hotel Cavalieri Hilton di Roma, durate i quali esperti di tutto il mondo si sono confrontati sulle nuove tecniche ma soprattutto sulla ricerca del buon gusto che torna di gran moda. Ne quid nimis, niente di troppo dicevano gli antichi. Un motto perfetto per indicare quella ragionevole dimensione dello spirito che rifiuta ogni tipo di eccesso, ricercando l'armonia delle forme che nell'arte classica è ancora sinonimo di bellezza universale. L'eleganza si impara quindi? «Certo, l'eleganza viene insegnata come qualsiasi altra materia di studio nella nostra scuola quadriennale internazionale di medicina estetica della Fondazione Fatebenefratelli di Roma - spiega Carlo Zannella medico e tesoriere della Società italiana di medicina estetica (Sime) - perché le pazienti ormai sono terrorizzate. Si ricerca l'armonia attraverso lo studio della cosìdetta sezione aurea o divina proporzione». Spariranno quei visi supergonfiati che rendono le donne delle bambole tutte uguali? «In realtà le labbra a canotto sono già in via di estinzione. Quello che ancora si vede come intervento esasperato sono gli zigomi prorompenti». Qual è la nuova frontiera della medicina estetica, le nuove tendenze? «Oggi va molto di moda il “face design” come dicono gli americani. Ovvero si tende ad affrontare il viso nella sua totalità, disegnando le linee facciali per creare l'armonia, ma bisogna essere molto attenti». Un po' come degli artisti, qualche pennellata qua e là. Per esempio, come si interviene sulle labbra? «L'eleganza nelle labbra sta proprio nell'applicare la proporzione aurea, creare il rapporto migliore tra due grandezza disuguali. È una proporzione matematica. Le labbra non dovranno essere simmetriche ma 2 quinti il superiore e 3 quinti l'inferiore. Quello inferiore dovrà essere leggermente più grande». La medicina estetica è sempre meno invasiva quindi? «“Less is more” è il nostro principio, meno è di più. In medicina estetica si hanno migliori risultati quando si interviene di meno». Ovvero? nuove tecniche? «Si applicano le tecniche del minimal invasive, del minimamente invasivo, quindi micro interventi. Questo non vuol dire però che non ci si debba rivolgere alla chirurgia plastica. Anzi, la persona che vuole intervenire sulle palpebre deve rivolgersi alla chirurgia. Mentre per correggere una piccola gobbetta sul naso si può fare il rinofiller che rimodella il naso con prodotti riassorbibili, quindi si dovrà ripetere». Il botox no si usa ancora? «Certo, ma con molta moderazione». Bisogna stare attenti nel rivolgersi a bravi professionisti. «Solo chi è laureato in medicina può accedere alla scuola quadriennale di medicina estetica. Quindi solo se si è già medici e dopo uno studio di altri 4 anni si possono applicare in tutta sicurezza le tecniche della medicina estetica. Grazie all'impegno di Emanuele Bartoletti, attuale presidente della Sime, nel 1990 è nata la nostra scuola, poiché vi era un vuoto accademico per questa branca della medicina». Come primo approccio per il ringiovanimento che tipi di interventi ci sono? «La tecnica più utilizzata è la biostimolazione con le microinfiltrazioni di acido ialuronico, antiossidanti e altri prodotti che vanno a ristabilire un corretto metabolismo cutaneo». Sono interventi costosi ? «Presso il nostro ambulatorio si applicano prezzi calmierati, una biostimolazione va da un minimo di 50 euro». Quindi la bellezza come servizio sociale accessibile ai più? «Certo, in ospedale i prezzi sono calmierati». Quale sarà il futuro per questa branca della medicina? «Ci sono tecniche che utilizzano i fattori di crescita contenuti nel plasma del proprio sangue, una tecnica della medicina rigenerativa. Ma solo in ospedale è possibile fare questo intervento». di Andrea Camprinicoli