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Influenza in arrivo, il virus quest'anno colpirà un bambino su quattro

Matteo Legnani
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Le previsioni, che naturalmente vanno prese come tali, non sembrano preoccupanti. «Non sarà un virus influenzale particolarmente grave» quello in arrivo per la stagione invernale 2018-2019. Ad affermarlo è Alberto Villani, responsabile del reparto Malattie infettive dell' ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. La premessa iniziale, però, è obbligatoria: perché «fare delle previsioni, al momento, è difficile». Ci sono molti fattori da tener presenti: il grado di prevenzioni dei potenziali malati, le condizioni climatiche. Le ricadute (termine più che mai appropriato quando si tratta di starnuti e colpi di tosse) sono sempre in agguato. «In più ci sono i soggetti a rischio, anziani e bambini su tutti, e quelli alle prese anche con un' altra patologia. Loro possono avere una qualsiasi complicanza». Leggi: queste persone possono subire un iter influenzale ancora più complesso. Il consiglio dell' infettivologo, insomma, è quello che si ripropone puntuale ogni autunno: non prendere sottogamba la prima avvisaglia del termometro e correre ai ripari. Cioè vaccinarsi. Attesi al varco, tra ambulatori e semplici rimedi della nonna, ci sono almeno cinque milioni di italiani, l' anno scorso secondo le stime furono addirittura otto. Quest' anno le paroline più diffuse dal farmacista saranno "virus Ahn1" e "virus B". Sigle per addetti ai lavori che, purtroppo, inizieremo ben presto a conoscere. «I sintomi sono quelli che ogni anno siamo abituati a fronteggiare - continua Villani, - febbre, dolori ossei, mal di testa e malanni gastrointestinali». I più se la possono cavare con la (santa) aspirina, ma - come detto - la copertura vaccinale risolve il problema alla radice. «In genere, e quella in arrivo non fa eccezione, l' influenza si diffonde molto rapidamente tra i piccoli: circa il 25% dei bimbi la prende». Quindi un ragazzino su quattro, specie se in età di scuola, da adesso fino a febbraio/marzo sarà un sorvegliato speciale di medici e dottori. «Le conseguenze maggiori si vedono sui neonati che non hanno ancora raggiunto l' anno di vita - specifica l' esperto, - e su tutti quei malati che hanno una comorbolità». Poi una notazione - come dire - sociosanitaria: «È vero che il virus quest' anno non dovrebbe essere dei peggiori, ma l' influenza è sempre un problema: i pronto soccorso intasati, i ricoveri obbligatori. Bisogna gestirla nel migliore dei modi». Leggi anche: Aspirina, perchè non va mai rifiutata: tutti i guai di salute che aiuta a tenere lontani Parole a cui fanno eco quelle del professor Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell' Irccs Galeazzi di Milano: «Quanto è successo l' anno scorso ce lo ricorda chiaramente - puntualizza sulle pagine del portale sanitario "Ok Salute", - ci aspettavamo una stagione di media intensità e invece è stata una delle più pesanti. Molto dipenderà anche dal meteo: se quest' inverno dovesse risultare più lungo e freddo, sicuramente si avranno più malati». Lo dice il senso comune, lo conferma la scienza. «L' influenza fa sempre lo stesso giro - spiega poi Villani, - parte da Oriente e si avvicina a noi». In che modo? Spostamenti sempre più repentini, globalizzazione moderna che è anche globalizzazione sanitaria, frontiere che certo non chiedono il passaporto ai bacilli. «Per questo è necessario isolare il virus sul nascere del fenomeno, in modo da limitare le conseguenze e arrivare preparati al momento in cui il picco raggiungerà l' Italia». Mediamente nella stagione in entrata si ammala circa l' 8% della popolazione: è tempo di rispolverare la sciaprina di lana. Ma anche una visita di controllo dal medico di fiducia non fa male. di Claudia Osmetti

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