CATEGORIE

Funghi, ne mangi almeno 300 grammi a settimana? Studio sconvolgente: le conseguenze per il tuo cervello

di Maria Pezzi sabato 16 marzo 2019

2' di lettura

I funghi potrebbero essere un ottimo alleato a tavola per mantenere giovane il cervello: infatti uno studio su oltre 600 persone ha svelato che mangiare 300 grammi o più di funghi a settimana potrebbe addirittura dimezzare il rischio di declino cognitivo, ovvero di quei subdoli deficit patologici delle capacità mentali che spesso rappresentano l'anticamera della demenza. Pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, lo studio è stato condotto da Lei Feng della National University of Singapore, che sta attualmente pianificando una sperimentazione clinica con una sostanza estratta dai funghi e già sotto i riflettori perché precedenti studi ne hanno suggerito le potenziali proprietà anti-invecchiamento e anti-demenza:si tratta dell''ergotioneina', un amminoacido con funzioni antiossidanti e antinfiammatorie, assimilabile con la dieta. In un precedente studio gli esperti asiatici avevano visto che anziani con declino cognitivo presentano un deficit di questa sostanza nel sangue. Leggi anche: Ictus, arriva l'esoscheletro per camminare dopo l'attacco Nel nuovo lavoro gli esperti hanno analizzato il rischio di declino cognitivo, confrontando il consumo di sei funghi molto usati nella cucina asiatica (ma non così diversi per proprietà nutritive rispetto ai funghi della nostra tradizione gastronomica). Gli anziani sono stati seguiti per sei anni e sottoposti a batterie di test fisici e neurposicologici. È emerso che mangiare mezzo piatto di funghi a settimana (300 grammi circa) si associa a un rischio dimezzato di soffrire di declino cognitivo. "Questa correlazione è sorprendente e incoraggiante - dichiara Feng -. Sembra che un singolo ingrediente della tavola, peraltro facilmente disponibile, possa avere effetti ragguardevoli sulle funzioni cognitive".     

tag
funghi
alzheimer
alimentazione

Lo studio ad Harvard Alzheimer, l'ultima frontiera: come dimezzare il rischio-demenza

Lo studio Alzheimer e fase-Rem: ecco chi è a rischio

Lo studio Alzheimer, occhio: cosa succede se si dorme poco

Ti potrebbero interessare

Alzheimer, l'ultima frontiera: come dimezzare il rischio-demenza

Alzheimer e fase-Rem: ecco chi è a rischio

Alzheimer, occhio: cosa succede se si dorme poco

Alzheimer, il test rivoluzionario: "Diagnosi accurata al 92%"

Le migliori fragole italiane alla conquista dell’Europa

Le fragole italiane si prepara a conquistare l'Europa. Dopo settant’anni di coltivazione nel Metapontino, la B...
Attilio Barbieri

Infarto, la rivoluzione: l'impianto sottopelle che ti salva la vita

Un piccolo impianto sottopelle, grande quanto una moneta, potrebbe rappresentare una rivoluzione nella medicina d’...

Drone, una parola che 20 anni dopo chiede maggiore impegno

«1. Velivolo privo di pilota, comandato a distanza, per operazioni di ricognizione o sorveglianza. 2. Bersaglio te...
Massimo Arcangeli

Formaggio, clamoroso sorpasso: schiaffo dell'Italia alla Francia

Cresce ancora nel primo trimestre del 2025 il settore lattiero caseario, con l’Italia che compie uno storico sorpa...