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Raffreddore, il mistero della scienza: tutti i segreti (e le sorprese) della più comune delle malattie

di Federica Villa domenica 18 ottobre 2015

2' di lettura

Il più semplice dei disturbi, il raffreddore, può nascondere segreti e insidie difficili da immaginare. La maggior parte delle persone ignora quali sono i virus che lo scatenano, quanto dura davvero e anche in quali periodi dell'anno è più facile ammalarsi. E spesso le risposte non coincidono con i luoghi comuni, come viene svelato in un articolo di Focus.   Cinque famiglie di virus - Sono cinque i virus che causano il raffreddore e il più diffuso è quello della famiglia dei Rhinovirus, di cui esistono circa duecento varietà geneticamente distinte, un'infinità.  La durata - Gli adulti prendono tra due e quattro raffreddori l’anno, i bambini tra sei e otto. Se si contrae il Rhinovirus, quindi la tipologia più comune, si soffre per circa una settimana. In totale, da un rapido calcolo, si scopre che una persona nella vita trascorre niente di meno che un totale di cinque anni di moccio e starnuti, un dato piuttosto inquietante. Il freddo - Leggende e detti popolari sostengono che prendere freddo significhi esporsi a un grande rischio di avere il raffreddore. D'altronde il termine stesso della malattia ha un chiaro rimando al raffreddamento. Gli scienziati però, non hanno mai trovato prove dell'effettiva esistenza di questo nesso.  Non si prende d'estate - I virus del raffreddore si scatenano all'inizio dell'autunno e resistono durante tutto l'inverno, ma già a inizio primavera scompaiono. Sarà molto difficile dunque ammalarsi d'estate a meno che non si starnutisca per colpa di qualche fastidiosa allergia.  Il contagio - Non è ancora chiaro se il contagio avvenga attraverso via aerea. Anche se quando starnutiamo lanciamo particelle di saliva alla velocità di un centinaio di chilometri all'ora nel raggio di metri, non sembra provato che basti questo perché chi ci sta attorno si ammali. E pare che, più che l'aria, le vere responsabili della trasmissione dei germi siano le mani. Su di loro si depositano la maggior parte dei batteri che poi vengono trasportati verso la faccia, soprattutto verso naso e bocca. In ogni caso il rischio di contagio riguarda solo i primi tre giorni di malattia. Dal quarto giorno niente più infezioni, il virus non è più pericoloso. "Mi sento ko" - Sentirsi molto deboli quando si ha il raffreddore non è sintomo di difese immunitarie basse e anzi, è più che normale. Quando il virus attacca il nostro organismo lo fa non solo provocando muco e starnuti, ma anche indebolendo la gola e le vie respiratorie. Il nostro corpo reagisce e attiva le sue difese e questo dispendio di energia ci fa sentire più stanchi. Ma niente paura, se tutto va bene, in una settimana si guarisce. 

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